Con l’emanazione di sentenza breve del Tribunale Amministrativo Regionale, riacquistano efficacia le diffide con le quali la Regione Basilicata aveva intimato all’Eni di utilizzare per lo stoccaggio del greggio nel Centro Oli di Viggiano solo il serbatoio dotato di doppio fondo.
In quanto pienamente valide, la multinazionale deve ottemperare alle richieste del Governo regionale.
IL Tar, come si ricorderà, aveva concessa la sospensione provvisoria dei provvedimenti emanati dalla Regione dopo che gli stessi erano stati impugnati dall’Eni.
Al termine della discussione in Camera di Consiglio, i giudici amministrativi hanno ritenuto invece non pronunciarsi sulla domanda cautelare della multinazionale, facendo proprio la tesi sostenuta dalla dirigente generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione, l’avv, Carmen Santoro, in base alla quale sono prevalenti i danni gravi ed irreparabili che potrebbero derivare all’ambiente e alla salute nell’utilizzo anche dei serbatoi privi di doppio fondo rispetto ad interessi esclusivamente privati.
Nella richiesta di sospensiva delle prescrizioni della Regione, l’Eni aveva infatti affermato che l’utilizzo di un solo serbatoio avrebbe determinato “pregiudizi gravi e irreparabili” sia per quanto riguarda l’attività del Cova che per la sicurezza.
La Regione, al contrario, ha evidenziato che il serbatoio V220-TB-001B privo di doppio fondo non garantisce la tutela e la salvaguardia ambientale e che l’Eni non ha fornito alcuna prova certa sulla integrità e sicurezza del serbatoio, tant’è che ha tentato di provare la tenuta del serbatoio con il metodo Tracer Tight (test di tenuta – n.d.r.).
L’avvocato Santoro ha evidenziato che “il metodo Tracer Tight è un metodo per il monitoraggio (indiretto) e non certamente una misura preventiva o risolutiva di una eventuale perdita; ne consegue che tale misura di monitoraggio non può considerarsi in alcun modo alternativa a una misura strutturale e preventiva, ovvero sostitutiva della realizzazione dei doppi fondi nel serbatoio V220-TB-001B, ragion per cui la Regione ha diffidato Eni “dall’ utilizzare i serbatoi privi, allo stato attuale, di doppi fondi quali V220-TB-001°/B/D garantendo la conformità dell’esercizio utilizzando esclusivamente il serbatoio V220-TB-001C che allo stato attuale risulta l’unico dotato di doppi fondi”.