Un maxi-blitz antidroga operato dalla Polizia sul territorio nazionale ha portato all’arresto di un totale di 267 persone. L’operazione, denominata “Pusher 2”, ha visto, fra la fine di marzo e l’inizio di aprile, le Squadre Mobili, coordinate dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine, impegnate in una mirata azione di contrasto alla commercializzazione di sostanze stupefacenti.
267 i soggetti tratti in arresto per violazione della normativa in materia di stupefacente, dei quali 133 italiani e 134 stranieri; 250 uomini e 17 donne; 152 deferiti in stato di liberta’; 89 sanzioni amministrative comminate per violazione della normativa in argomento; sequestro di ingenti quantitativi di stupefacente, ovvero: 60 chilogrammi di cocaina, 4 chilogrammi di eroina, 805 chilogrammi di hashish, 300 chilogrammi e 50 piante di marijuana, 70 grammi di droghe sintetiche e simili.
L’operazione, la cui fase centrale si e’ svolta dal 29 al 31 marzo scorsi, ha previsto l’impiego delle donne e degli uomini delle sezioni specializzate delle 103 Squadre Mobili.
In linea con l’operazione in parola, il Questore di Potenza ha disposto anche sul capoluogo potentino un controllo straordinario mirato al contrasto allo spaccio e diffusione di sostanze stupefacenti.
L’intervento è stato effettuato da personale della Squadra Mobile addetto ai servizi antidroga ed al crimine diffuso, ed ha consentito di individuare e trarre in arresto un 32enne di origini pugliesi, dimorante in questo centro, dedito ad attività di spaccio nonché a segnalare altri cinque soggetti, analogamente sorpresi in possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish.
L’attività degli uomini della Squadra Mobile si è in particolare concentrata sul primo dei soggetti, sulle cui tracce si era posta da qualche settimana, avendolo appunto individuato a capo di una discreta rete di spaccio.
Effettuata una perquisizione presso il suo domicilio, ed a fronte delle sue affermazioni, di non detenere cioè nulla di illegale – pur essendo stato trovato con poco meno di un migliaio di euro addosso, divisi in banconote di piccolo taglio – i poliziotti si sono messi comunque alla ricerca della sostanza stupefacente che sospettavano detenesse il soggetto, riuscendo così, al termine delle operazioni, a rinvenire – e sempre addosso alla sua persona, occultato negli slip – un “panetto” di hashish, e poi ancora, all’interno di un pacchetto di sigarette altri 5 “pezzi” della stessa sostanza, e infine un un bilancino di precisione.
Tali elementi hanno consentito di dimostrare come la sostanza stupefacente, di circa 40 gr. (che il soggetto affermava questa volta di detenere per uso personale), fosse in realtà destinata per la vendita a terzi, ed in particolare per lo spaccio “in casa” (da qui il diverso taglio delle banconote componenti la significativa somma di denaro sequestrata). Circostanza condivisa pienamente dalla Procura della Repubblica prima e dal GIP poi, che in sede di convalida dell’arresto ha evidenziato come l’indagato non risultasse svolgere alcuna attività lavorativa né avere redditi dichiarati, e come la stessa quantità dello stupefacente (corrispondente a circa 170 dosi), la modalità di occultamento (negli slip), ovvero ancora la suddivisione in dosi di una parte dello stesso, e finanche il luogo in cui è stato rinvenuto, dimostrassero che la stessa sostanza non poteva essere destinata ad un uso esclusivamente personale, bensì diretto alla cessione a terzi, convinto di poter agire “al sicuro” nella propria abitazione.
Per tali ragioni, e rilevando peraltro l’esistenza di precedenti specifici in capo alla sua persona, tali da denotare una certa professionalità e la presenza di stabili e saldi contatti con il contesto della criminalità dedito alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, lo stesso Giudice ha disposto nei confronti dell’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con terze persone.