Sono state riscontrate carenze nel piano di caratterizzazione delle aree interessate dalla fuoriuscita di greggio dal Centro Olio Val d’Agri che Eni ha presentato alla Conferenza di Servizi, convocata ieri dall’assessore regionale all’ambiente. Per questo motivo, il documento non è stato approvato, rinviando ogni decisione fra sette giorni quando il piano stesso sarà aggiornato.
“Riteniamo necessario – ha spiegato l’assessore Pietrantuono, intervenendo in consiglio regionale al dibattito su una mozione dei consiglieri del M5S, Perrino e Leggieri – – che il piano sia completo e che presenti una radiografia dettagliata che consegni ai lucani quello che è un dato di fatto non solo sul Centro Olio, ma anche sulle aree esterne al Cova. Abbiamo chiesto ulteriori integrazioni, con dati e rilevamenti che vadano oltre lo sversamento e la contaminazione accertata e che forniscano una fotografia attendibile di ciò che è accaduto in tutta la zona, rispetto anche alla eventualità di un non ottimale funzionamento degli altri serbatoi.
Il perimetro su cui indagare, a nostro avviso – ha proseguito l’assessore Pietrantuono – deve estendersi ai bacini del fiume Agri a Sud e del torrente Casale ad Est. Il nostro intento – ha detto ancora – è anche quello di avere un quadro chiaro, preciso e completo di tutti i dati relativi alle acque sotterranee.
Nel giro di una settimana – ha aggiunto l’assessore Pietrantuono – avremo un aggiornamento completo ed utile su una vicenda delicata, che servirà a dare tranquillità alla popolazione”.
Nella conferenza di servizi di ieri, composta da Enti ed Amministrazioni titolati ad esprimere il proprio motivato parere e ad approvare il Piano di caratterizzazione (Arpab, Asp, Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza, Provincia di Potenza, Comuni di Viggiano e Grumento Nova), presenti dirigenti del Dipartimento Ambiente, Eni ha illustrato le indagini già eseguite e il piano che si intende realizzare.
Durante l’esposizione di Eni, sentita anche Arpab in relazione alle attività svolte nei giorni scorsi con il supporto di Ispra, sono emerse però carenze nella documentazione allegata al Piano di Caratterizzazione presentato che riguardano soprattutto la fase di messa in sicurezza e di emergenza, sulla quale la Conferenza dei servizi ha raccomandato maggiore attenzione e puntualità. Si è rilevato che le carenze sono tali da non consentire l’approvazione del Piano di caratterizzazione, neanche con prescrizioni.
Pertanto, si è deciso, come detto, di aggiornare il Piano nel termine di sette giorni. Nel frattempo dovranno proseguire le attività di messa in sicurezza di emergenza, sotto il controllo di Arpab, estendendo le indagini a tutta l’area industriale occupata dal Cova nonché a quella esterna fino al fiume Agri e al torrente Casale.