In occasione della riunione del Comitato di indirizzo e controllo per la gestione del Patto per lo Sviluppo della Regione Basilicata, svoltasi ieri pomeriggio a Potenza, incontro del ministro Claudio De Vicentis con i rappresentanti sindacali.
Tra le questioni affrontate, quella delle ricadute a livello ambientale dell’attività estrattiva in Val d’Agri e la carenza infrastrutturale che si registra in Basilicata.
“Abbiamo registrato grande attenzione e sensibilità da parte del ministro.- ha detto Angelo Summa, segretario generale della Cgil – Noi gli abbiamo segnalato le tante criticità che attraversano la nostra regione, in primis la criticità della Val d’Agri e del petrolio rispetto alle questioni che stanno emergendo dei rischi ambientali e dell’assenza di sicurezza e rispetto alle quali va assunta una strategia nazionale”.
“La Basilicata – ha detto Summa – non può affrontare sola la complessità di questa questione. L’Eni deve sedersi a un tavolo nazionale e assumere il tema della sicurezza come tema primario e soprattutto portare qui investimenti che vadano oltre l’attività estrattiva. La Basilicata sta dando tanto a questo Paese e sta ricevendo poco.
Abbiamo chiesto politiche infrastrutturali – ha aggiunto il segretario della Cgil di Basilicata – affinché il pesante divario tra la Basilicata e il resto del Paese venga colmato aprendo un’interlocuzione con tutte le partecipate pubbliche a partire dall’Anas e Ferrovie dello Stato e poi che Matera 2019 sia al centro delle politiche dello sviluppo. È necessario dare concretezza di attuazione al piano di sviluppo per la Basilicata. A nulla servono le risorse se non trovano una giusta collocazione, il rischio è che il nostro territorio si trovi sempre più in difficoltà”.
Sull’abrogazione dei voucher chiesta dalla Cgil con il referendum Summa definisce “un grande risultato il decreto del Goveno. La cancellazione dei voucher dà dignità al lavoro. Su questo e sugli su appalti possiamo dire che il lavoro finalmente può tornare ad assumere – ha concluso Summa centralità dopo venti anni di neoliberismo che lo ha frantumato”.