Si è svolta anche a Potenza, davanti alla sede del Compartimento della Polizia Stradale in via Lazio, la manifestazione indetta dall’Ugl Polizia di Stato per manifestare il proprio dissenso nei confronti di un riordino delle carriere – quello appena licenziato dalla Presidenza del Consiglio e trasmesso alle competenti commissioni parlamentari e al Consiglio di Stato per il prescritto parere – che “umilia ancora una volta la dignità professionale delle donne e degli uomini in divisa”.
La protesta, svoltasi in tutte le città italiane, il cui slogan è “Vittime di fuoco amico“, ha voluto anche sensibilizzare l’amministrazione “sulle tante criticità e incongruenze che questo progetto, purtroppo, annovera e che – si precisa in un volantino distribuito alla cittadinanza – si ripercuoteranno ancor più negativamente sullo spirito motivazionale del personale, proprio in un momento storico in cui, al contrario, servirebbero maggiori attenzioni per l’elevato spirito di sacrificio che a questo si richiede.
Secondo i responsabili dell’Ugl Polizia di Stato “le basi su cui si fonda il previsto riordino, almeno per la Polizia di Stato, sono solo il frutto di convincimenti ideologici e culturali di una Amministrazione fuori dal tempo e lontana dai veri bisogni del proprio personale incapace di cogliere i tanti e forti segnali di malessere lanciatigli dai propri dipendenti”.
Dopo anni di colpevole inerzia e decadenza – denuncia l’Ugl Polizia di Stato – l’Amministrazione ha, oggi, la possibilità di cogliere una grande opportunità che da tempo il personale aspetta. Il riordino delle carriere, per definizione, dovrebbe riordinare, riorganizzare i ruoli secondo i più moderni principi di efficienza ed efficientamento e restituire maggiore dignità professionale al personale.
Per il raggiungimento di questo risultato nella legge delega si parla di apertura delle carriere e, tenuto conto del ritardo nei concorsi che ha paralizzato le aspettative di carriera della base – causando una grave carenza nei ruoli e l’invecchiamento eccessivamente elevato del personale sulle qualifiche apicali – è più che evidente che il riordino avrebbe dovuto, prima di tutto, porre rimedio a tali situazioni, sanando le tante mancate perdite di chance subite ingiustamente in tutti questi anni dai dipendenti e consentendo anche un riallineamento con i ruoli e le qualifiche delle altre Forze di polizia coinvolte.
Consapevoli che un altro riordino è possibile sia a livello economico che amministrativo, l’Ugl intraprenderà altre iniziative per sensibilizzare Commissioni e gruppi parlamentari.