Da oggi, 1 marzo 2017, Antonello Molinari non è più il segretario provinciale del Pd di Potenza, non avendo rinnovato l’iscrizione al partito, alla scadenza della campagna di tesseramento fissata al 28-2-2017. Molinari lo ha comunicato nella seguente nota inviata anche al vicesegretario nazionale, Lorenzo Guerini.
“Per senso di responsabilità – scrive Molinari – anche in considerazione dello stato emergenziale in cui da lungo tempo versa il Pd in Basilicata, ho atteso la conclusione della campagna di tesseramento e dei connessi adempimenti legati alla mia funzione di segretario provinciale per comunicare la decisione d’interrompere la mia appartenenza al Partito Democratico, constatandone l’involuzione genetica da grande soggetto politico del cambiamento per le generazioni del terzo millennio in occasionale appendice personalistica del capo per consentirne la sua rilegittimazione, dopo le fallimentari politiche governative e la sonora sconfitta referendaria.
Prima di formalizzare la mia scelta ho doverosamente informato di essa due autorevoli dirigenti del Pd lucano, che hanno notevolmente contribuito alla mia formazione politica sin dai tempi della comune militanza nel PPI/Margherita, ossia Erminio Restaino, costante punto di riferimento nella fase iniziale del mio impegno politico, e Salvatore Margiotta, al quale ho, tra l’altro, rivolto un sincero ringraziamento per il leale sostegno fornito alla mia candidatura al Consiglio Regionale nel 2013.
Mi sono, poi, recato nella sede di piazza Gianturco a Potenza per ringraziare affettuosamente, per la collaborazione prestata, i componenti della struttura di partito che mi hanno quotidianamente coadiuvato nella mia azione di direzione politica in questi 7 anni.
Infine, mi sono recato al cimitero per rendere omaggio al compianto Antonio Luongo, lungimirante e appassionato dirigente politico che ebbe l’intuizione di promuovere l’incontro, nell’esperienza di governo, tra le peculiari culture cattoliche democratiche e della sinistra riformista. Mi sono inchinato dinanzi alla Sua tomba anche per consegnargli, simbolicamente, la mia lettera di dimissioni dal partito, in considerazione che, dalla sua morte ad oggi, non sussistono organi regionali a cui rassegnare formalmente questo atto”, ha concluso Molinari.