Continua il botta e risposta tra l’eurodeputato del M5S e componente della Commissione ambiente e sanità, Piernicola Pedicini, e il direttore generale dell’Arpab, Edmondo Iannicelli, sulla questione delle acque del Petrusillo.
“Non abbiamo mai messo in discussione l’onestà e la professionalità dei dipendenti dell’Arpab – ha dichiarato in una nuova nota Pedicini – noi non ci fidiamo dei suoi dirigenti e dei funzionari nominati dalla politica e sotto inchiesta per le varie vicende giudiziarie in corso”.
“Se l’Arpab è stata accusata più volte dalla magistratura di aver svolto controlli approssimativi e carenti sui reflui del petrolio in Val d’Agri e sul termodistruttore ex Fenice di Melfi – prosegue – non sono nostre illazioni ma fatti documentati da procedimenti di altre istituzioni pubbliche”.
“Tuttavia, vogliamo raccogliere l’invito ad essere costruttivi del direttore generale dell’Arpab Edmondo Iannicelli, e facciamo una proposta: l’Arpab è disponibile ad effettuare analisi simultanee e separate dello stesso campione delle acque del Pertusillo, insieme all’Università di Basilicata e ad un laboratorio individuato dal M5S Europa? E poi, appena i risultati saranno pronti, il direttore generale Iannicelli è disponibile a rendere noti e confrontare le proprie valutazioni in una conferenza stampa a Bruxelles presso il Parlamento europeo in presenza di rappresentanti della Commissione europea?”.
E’ di pochi minuti fa la risposta del direttore generale dell’Arpab, Edmondo Iannicelli, che chiede vengano predisposti i campionamenti concomitanti nell’invaso del Pertusillo, così come proposto dall’europarlamentare Pedicini.
Nella nota, a firma di Iannicelli, del direttore amministrativo, Raffaele Giordano, e del direttore tecnico-scientifico, Laura Gori, si chiede al dott. Achille Palma del CRM Metaponto, di fornire immediatamente all’on. Pedicini il calendario dei campionamenti in oggetto. “Congiuntamente verranno predisposti i campionamenti concomitanti, organizzando adeguatamente le attività in modo che non vi siano interruzioni o rallentamenti di sorta nella attività urgenti poste in essere”, dichiarano i vertici di Arpab.