A conclusione dell’udienza preliminare di ieri, i pm Francesco Basentini e Laura Triassi, titolari dell’inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, hanno chiesto il rinvio a giudizio per le 58 persone e dieci società, tra le quali l’Eni.
Come si ricorderà, due sono i filoni dell’inchiesta: uno riguarda il trattamento dei rifiuti nel Centro Oli di Viggiano e il loro trasferimento a Tecnoparco in Valbasento ( ai domiciliari finirono cinque tecnici dell’Eni e il Cova fu messo sotto sequestro per alcuni mesi); un secondo ha interessato i lavori di realizzazione del Centro Oli a Tempa Rossa. In quest’ultimo filone tra gli indagati anche l’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino, nei confronti della quale fu emessa ordinanza di custodia ai domiciliari.
L’inchiesta coinvolse anche l’ex ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, per i rapporti con il suo ex compagno, Gianluca Gemelli. Nonostante non fosse indagata, la Guidi si dimise dell’incarico.
Nell’inchiesta petrolio vi ê un terzo filone che riguarda il progetto di stoccaggio del greggio lucano in Sicilia: è stato trasferito per competenza a Roma. La Procura ha disposto l’archiviazione per gli indagati.