E’ rimasto deluso Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali, della relazione della Commissione Bicamerale sulle Ecomafie sulla situazione in Basilicata, che, invece di chiarire, “fa sorgere ulteriori dubbi”.
“I signori commissari, volendo essere buoni, – afferma Bolognetti – hanno di fatto abdicato al loro ruolo inquirente e ci hanno propinato una minestra riscaldata, un mero riepilogo di quanto è accaduto, una relazione ricca di “omissis”.
Questa Commissione – prosegue – ha cancellato con un tratto di penna quanto ho denunciato in questi anni, ad iniziare dall’esposto che ho depositato ad aprile 2016 avente per oggetto le gravissime dichiarazioni rilasciate dall’ex membro della Bicamerale Magda Negri.
Bolognetti fa riferimento in particolare alla segnalazione da parte di Metapontunm Agrobios – siamo nel 2010 – di una preoccupante contaminazione della falda acquifera e dei sedimenti nell’area della concessione di coltivazione idrocarburi Val d’Agri e in prossimità del Cova.
Il rapporto di sintesi, intitolato “Progetto Val d’Agri”, contiene informazioni che – secondo Bolognetti, autore del libro-denuncia “I buchi per Terra” – avrebbero dovuto far scattare non uno ma mille campanelli d’allarme.
Nel capitolo dedicato ai “sedimenti fluviali”, per esempio, leggiamo che il fiume Agri, nel 2010, “ha visto più diffusamente peggiorare la qualità dei suoi sedimenti rispetto al 2009”. La Metapontum segnala la presenza di bromoformio, toluene e xileni, dicloroetilene, stirene, xileni, n-propilbenzene, isopropiltoluene e cloroformio.
Questo per non dire del capitolo dedicato alle acque, dove – prosegue Bolognetti – è dato leggere della presenza di composti alifatici alogenati cangerogeni o tossici nelle acque di falda soggiacenti l’area industriale di Viggiano e della presenza, in alcuni pozzi artesiani, di cloroformio e idrocarburi aromatici quali il trimetilbenzene, l’orto-xilene, l’n-propilbenzene, il sec-butilbenzene e l’n-butilbenzene. “Nessuno di questi parametri – sottolineano i redattori della relazione – ha un limite massimo consentito dalla legge, ma la loro presenza in un’acqua sotterranea è quanto mai insolita”.
Possibile – si chiede il segretario dei Radicali Lucani – che da allora la situazione anziché peggiorare sia addirittura migliorata? Migliorata nonostante “eventi”, incidenti, la presenza di attività estrattive e i veleni che quotidianamente immette in atmosfera il Centro Olio Val d’Agri?
Possibile che anche dopo uno sversamento di greggio non ci sia traccia di inquinamento?Perdonatemi, ma io nutro qualche serio dubbio”.