La prima Commissione permanente (Affari istituzionali) presieduta da Vito Santarsiero (Pd) ha espresso ieri sera parere favorevole all’unanimità sulla proposta di legge che prevede l’abrogazione dell’articolo 18, comma tre, della legge regionale n. 38/2002 avente sul “Testo unico in materia di indennità di carica, di funzione, di rimborso spese, di missione, di fine mandato e di assegno vitalizio spettanti ai consiglieri regionali della Regione Basilicata”, di iniziativa dei componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea (Mollica, Galante, Castelluccio, Spada e Rosa).
E’ stato lo stesso presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, ad illustrare la proposta ricordando che “a seguito dell’approvazione di una legge regionale del 2011 è stato soppresso l’assegno vitalizio a favore dei consiglieri regionali eletti a partire dalla decima legislatura, cioè a quelli attualmente in carica. In altre parole la legge regionale ha cancellato l’istituto dell’assegno vitalizio per i consiglieri regionali della Basilicata”.
Tuttavia l’articolo 18 al comma tre della legge n.30 del 2002, si legge nel dispositivo, “prevede che i consiglieri che hanno titolo al vitalizio e che hanno esercitato la facoltà di rinuncia all’assegno con contestuale richiesta di restituzione dei contributi versati, possono successivamente restituire quanto percepito a titolo di rinuncia all’assegno vitalizio, integrato degli interessi legali maturati nel periodo intercorrente tra la percezione della somma e la sua restituzione, e ricostruire la posizione pregressa. Ulteriore agevolazione è la possibilità di fare il versamento anche in forma rateale senza interessi, entro un periodo massimo di trenta mesi dall’accoglimento della domanda da parte dell’ufficio di presidenza”.
“Tale disposizione, oltre ad apparire incongrua rispetto alla recente abolizione dell’istituto dell’assegno vitalizio – ha spiegato Mollica – rischia di essere percepita come un anacronistico privilegio riservato ai consiglieri regionali cessati nelle precedenti legislature”. Da qui la proposta di legge che prevede l’abolizione di tale norma “in palese contrasto con lo spirito e la lettera della legge regionale che ha soppresso l’assegno vitalizio”.
Approvata sempre all’unanimità anche la proposta di legge presentata dai componenti del precedente Ufficio di Presidenza dell’Assemblea (Lacorazza, Mollica, Galante, Castelluccio e Polese) che prevede “Integrazioni e modifiche alle legge regionale 29 ottobre 2002 n. 38”. Tale proposta di legge contiene norme di attuazione delle linee guida sull’istituto dell’assegno vitalizio, approvate con un ordine del giorno dalla Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome il 10 ottobre 2014 e tese a stabile parametri minimi e comuni a tutte le Regioni, al fine di delineare un quadro interregionale il più possibile omogeneo.
Anche in tal caso il presidente Mollica ha voluto premettere che “la Regione Basilicata è già intervenuta applicando una riduzione del 10 per cento dell’indennità volontariamente oltre al 10 per cento proposto da norme nazionali determinando conseguentemente una riduzione dei vitalizi correlati percentualmente alle indennità”.
Con il dettato normativo approvato si prevede che per il periodo che va dal primo giorno del mese successivo alla entrata in vigore della legge e fino al 29 febbraio 2020 l’assegno vitalizio viene decurtato, in qualità di contributo di solidarietà alla riduzione delle spese, per la quota eccedente 1.500,00 euro: del 7 per cento oltre euro 1.500,00 fino ad euro 3.500,00, del 12 per cento per l’importo eccedente euro 3.500,00 fino ad euro 6.000,00, del 16 per cento per l’importo eccedente i 6.000,00 euro. Si è stabilito, inoltre, che tali aliquote sono maggiorate del 40 per cento qualora il beneficiario del vitalizio goda di altro vitalizio per aver ricoperto la carica di parlamentare nazionale o europeo. Con la proposta di legge approvata viene inoltre eliminata la possibilità di anticipare il vitalizio rispetto alla data di percezione.
Nella discussione sono intervenuti il presidente Santarsiero e i consiglieri Romaniello e Napoli. La Commissione ha rinviato alla prossima seduta la discussione delle due proposte di legge presentate rispettivamente da Perrino (M5s) e Romaniello (Gm) sulle indennità di carica.
Ai lavori, oltre al presidente Vito Santarsiero (Pd), hanno partecipato i consiglieri Perrino (M5s), Robortella (Pd), Pace e Romaniello (Gruppo misto), Rosa (Lb-Fdi) e Napoli (Pdl-Fi).