Farebbero parte di una “rete collusiva” finalizzata a spartirsi diversi bandi di gara predisposti dall’Eipli (Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione in Puglia, Lucania ed Irpinia) le dieci persone nei confronti delle quali la Squadra Mobile di Potenza ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari. Per una il provvedimento non è stato ancora eseguito perchè all’estero.
Sono state disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo lucano. Titolare il Pm Vincenzo Savoia.
Gli indagati sono funzionari pubblici, imprenditori e professionisti. Sono accusati di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, induzione indebita a dare o promettere denaro o utilità, truffa aggravata, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.
I particolari dell’inchiesta sono stati illustrati una conferenza stampa dal Procuratore Luigi Gay, presenti i Pm Francesco Basentini, Mariagloria Piccininni, Vincenzo Savoia, il questore di Potenza Giuseppe Gualtieri e il capo della Squadra Mobile, Carlo Pagano.
La custodia cautelare in carcere è stata emessa nei confronti di Giuliano Antonio Cerverizzo, della struttura lucana dell’Eipli classe ’60, e Gaetano Di Noia , classe ’65, ex capo ufficio dell’ente.
Arresti domiciliari per Fabio Guarino, classe ’71, Gerardo Palazzo, classe ’59, Giuseppe Chiodetti, classe ’58, Graziano Cosentino, classe ’49, Antonio Bisceglia classe ’55, Gianfranco Albergo, classe ’74, Fabrizio Cerverizzo, classe ’69, Antonio Albano, classe ’71.
Complessivamente gli indagati sono 17.
I reati contestati sono stati compiuti, secondo le indagini, nella gestione di gare ed affidamento di lavori banditi dall’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Basilicata ed Irpinia e dal Comune di Potenza.
In particolare: primo stralcio dei lavori di ripristino della capacità di invaso delle affluenze del fiume Sinni nella diga di Monte Cotugno (importo complessivo 3.454.883,20 euro), adeguamento funzionale degli impianti tecnologici a servizio delle dighe Sinni, Pertusillo e Camastra (importo appalto 2.693.188,74 euro), ristrutturazione della traversa sul fiume Sauro in agro di Aliano e relative opere accessorie (base d’asta 15.821.186,57 euro).
L’indagine ha interessato anche gare bandite dal Comune di Potenza per riqualificazione, ristrutturazione e messa in funzione degli impianti sportivi polifunzionali all’aperto dello stadio “Viviani”, e per la riqualificazione, ristrutturazione e messa in funzione degli impianti sportivi polifunzionali all’aperto al capo scuola di Macchia Romana.
L’indagine, come precisato nella conferenza stampa, ha preso il via dalla denuncia del rappresentante legale di una società esclusa dalla gara che contestava il comportamento non lecito della Stazione Appaltante, rappresentata dal Consorzio di Bonifica Alta Val d’Agri, che avrebbe predisposto volutamente, prima e durante la procedura di aggiudicazione della gara, alcuni atti in palese violazione delle norme del Codice degli Appalti, allo scopo di favorire la società, indagata, classificatasi seconda.
Collaudata la strategia adottata. L’impresa da favorire veniva collocata al secondo o al terzo posto della graduatoria, in maniera tale che, attraverso un calcolato ricorso al Tar, basato su errori volutamente inseriti nella procedura da imputare alla Commissione esaminatrice (presieduta dallo stesso funzionario dellEipli), la società sarebbe risultata aggiudicataria.
Alla stessa il funzionario avrebbe indicato anche come gestire i lavori per ottenere vantaggi.
Sempre da quanto emerso dalle indagini, il funzionario indagato avrebbe ottenuto somme di danaro in contante, oltre ad altri benefits. Per questo motivo, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di 62mila euro oltre al sequestro di autovetture.
Il filmato della Polizia di Stato