Cosa c’è di più conviviale di un buon bicchiere di vino bevuto a cena, con gli amici? Nulla verrebbe da dire. E proprio questo ha spinto lo staff di Basilicata Wine Stories ad organizzare, presso il ristorante “Il Gazebo” di Pignola (Pz), una serie di incontri con alcuni produttori vitivinicoli lucani che hanno preso parte al progetto.
Basilicata Wine Stories è il primo contenitore in cui le storie del vino lucano si intrecciano con i volti, le passioni e le vite di chi lo produce e le suggestioni dei luoghi in cui nasce. Un viaggio virtuale che, attraverso forme narrative alternative come il “digital storytelling”, vuole raccontare la Basilicata attraverso la sua maggiore risorsa agricola ed economica: il vino.
“A cena con il produttore”, è il format che nasce a valle del progetto, ideato con l’intento di far incontrare quelli che sono gli attori di questi racconti e i loro prodotti con i winelovers lucani.
La prima serata si è svolta lo scorso 8 febbraio ed è stata dedicata ad un brand storico del territorio lucano: la Cantina Paternoster. Ad “inaugurare” l’iniziativa è stato Vito Paternoster protagonista di una degustazione a tutto tondo, iniziata con lo spumante Assensi in un crescendo esponenziale partito dal biologico Aglianico del Vulture, Giuv, al più innovativo Rotondo e conclusasi con l’irreplicabile Calibro (vino prodotto esclusivamente durante l’annata 2011). Il tutto fusosi sapientemente con l’abbinamento ai piatti proposti dal team del ristorante “Il Gazebo”.
Di seguito l’intervista a Vito Paternoster
Durante la cena, gli ospiti, hanno avuto modo di ascoltare il suggestivo racconto di Paternoster realizzato dagli ideatori di Basilicata Wine Stories.
Mercoledì 15 febbraio, sempre al ristorante “Il Gazebo”, si terrà il secondo appuntamento con “A cena con il produttore”. Ospite sarà Viviana Valafarina dell’azienda Basilisco di Barile. Un viaggio questa volta dedicato anche ai vini bianchi e a un territorio, il Vulture, dalle molteplici sfaccettature. Aprirà la degustazione Sophia, il bianco prodotto da uve fiano e traminer, passando poi al più giovane nella gamma degli aglianici, il Teodosio, per poi concludere con il gioiello di famiglia, il Basilisco, in abbinamento ad un menù tutto da svelare.
Un’occasione quindi da non perdere per gli amanti del buon vino, del buon cibo e delle … belle storie.