Il sacerdote don Gerardo Messina, giornalista e storico – a lungo collaboratore di testate nazionali – è morto oggi a Potenza all’età di 84 anni.
Nato a Potenza il 23 aprile 1932,fu ordinato sacerdote il 15 agosto 1955.
E’ stato cancelliere e archivista della curia: dal 1992 direttore dell’archivio storico diocesano, che aveva riordinato.
Dal 1995 al 2000 è stato promotore di giustizia nel tribunale diocesano in occasione della causa di canonizzazione di monsignor Augusto Bertazzoni, per decenni arcivescovo di Potenza, con il quale aveva collaborato.
Pubblicista dal 1979, don Messina collaborò con la Rai, L’Osservatore Romano, Avvenire, La Gazzetta del Mezzogiorno, Cronache Lucane e alcune riviste specializzate.
Ha pubblicato numerosi libri di storia della Basilicata e biografie di monsignor Bertazzoni: nel 1980, con «Storie di carta storie di pietra», ottenne il Premio Basilicata per la saggistica.
Nel pomeriggio di oggi, sabato, la salma sarà trasportata dalla camera mortuaria dell’ospedale «San Carlo» nella chiesa Cattedrale di SanGerardo, dove vi sarà una veglia.
I funerali si svolgeranno domani pomeriggio, alle ore 15.30.
Il cordoglio del presidente Pittella
“Con la scomparsa di Don Gerardo Messina la Basilicata perde uno dei suoi figli più illustri, uno dei più autorevoli testimoni del nostro tempo”. Lo afferma il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. “Ho appreso con molto dolore la notizia di questa perdita. Don Gerardo, nel corso della sua vita, ha saputo coniugare l’esaltazione dei valori morali ed etici con il complesso racconto della nostra storia lasciandoci una ricca eredità di conoscenze e di grande umanità.
Ho avuto modo di apprezzare da vicino il suo impegno a sostegno degli ultimi e di tutte le persone in difficoltà alle quali ha sempre offerto una parola e un gesto di conforto. Raffinato intellettuale, ha saputo essere un punto di riferimento per le nuove generazioni e per tutta la Chiesa lucana raccontando, anche attraverso le sue cronache giornalistiche, la possibilità di un modo diverso di stare al mondo, aperto agli altri e chiuso di fronte alle ingiustizie del nostro tempo.
I suoi scritti rappresentano una eredità che va ulteriormente valorizzata perchè ci aiutano a ricostruire la identità dei lucani e i loro valori consentendoci di guardare al futuro con maggiore speranza, dignità e fiducia. La Basilicata e la Chiesa lucana oggi sono in lutto. Alla sua famiglia e alla Diocesi di Potenza esprimo il mio cordoglio e quello di tutta la comunità lucana”.