Le reazioni politiche non si sono fatte attendere.
On. Vincenzo Folino (Sinistra Italiana)
“La sentenza della Corte Costituzionale riforma l’Italicum dichiarandolo in gran parte incostituzionale. Una legge elettorale imposta con voto di fiducia al Parlamento dal Premier Matteo Renzi, che la definì grottescamente la migliore del mondo, e il grande risultato del Referendum popolare del 4 dicembre scorso che ha cassato una riforma costituzionale altrettanto pasticciata, segnano una sconfitta fortissima di chi ha voluto governare con superficialità, arroganza e sprezzo della partecipazione e della democrazia.
Passata la sbornia delle forzature bi-partitiche (in un paese tripolare) e dell’uomo solo al comando – conclude Folino -è un dovere per tutte le forze di sinistra contribuire a dare rappresentanza ai tanti elettori sfiduciati che disertano le urne e a costruire processi di ricomposizione e condivisione delle forze progressiste per provare a non consegnare il Paese alla Destra o al Movimento Cinque Stelle”.
Il senatore Salvatore Margiotta (Pd)
“La deliberazione della Consulta corregge l’Italicum, ma restituisce una legge elettorale autoapplicativa. Ora si può votare anche subito, e sarà chiaro chi lo vuole davvero. L’auspicabile omogeneizzazione dei sistemi elettorali di Camera e Senato, fattibile in poco tempo, non diventi un alibi per chi vuole la palude. La legislatura, nata male, sopravvissuta per fare le riforme, non può sopravvivere al fallimento delle riforme. Giusto rimettere subito agli elettori le scelte per il futuro“.