Con la modestia e l’onestà culturale che tutti gli riconoscono, il prof. Ignazio Olivieri, primario dell’Unità Operativa di Reumatologia dell’ospedale San Carlo di Potenza (nella foto di copertina), ha dedicato il riconoscimento assegnatogli dalla Federazione Maestri del Lavoro e del Movimento Culturale Lavoro e Sviluppo della Basilicata ai suoi collaboratori. A quella squadra di validi professionisti cresciuta intorno a lui e che ora si spera venga integrata con altre unità per realizzare quello che è stato sempre il sogno del prof. Olivieri: far sorgere al San Carlo un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per la reumatologia.
Lo ha ribadito durante la cerimonia di consegna della targa di “Alta riconoscenza morale” svoltasi in un affollato Teatro Stabile.
La motivazione del riconoscimento – “Per l’impegno profuso a favore della ricerca scientifica in campo medico e per aver dato onore alla Basilicata” – sintetizza i meriti di un luminare che decise anni fa di tornare nella sua regione per mettere a disposizione competenze, capacità professionali e soprattutto quella voglia di far divenire la Basilicata protagonista in campo scientifico che ha sempre contraddistinto il suo intenso lavoro di ricercatore.
A consegnare la targa al prof. Olivieri è stato il sindaco di Potenza Dario De Luca, intervenuto alla cerimonia insieme all’assessore regionale, Nicola Benedetto, al direttore generale dell’ospedale San Carlo, Rocco Maglietta, ed ai responsabili delle associazioni che hanno promosso l’iniziativa, Antonio Papaleo e Donato Covella.
Il sogno del prof. Olivieri di far sorgere al San Carlo un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per la reumatologia. sta per realizzarsi perché, come lui stesso ha detto, a breve sarà pubblicato l’elenco degli ammessi al bando per ricercatori medici e biologi e sarà esplettato il bando per la ristrutturazione del reparto che, intanto, continua ad essere punto di riferimento di malati provenienti da tutta Italia.
Questo a conferma del livello scientifico raggiunto dal reparto come unanimemente riconosciuto anche in occasione del 17^ congresso internazionale sulla Malattia di Behçet, svoltosi a settembre scorso a Matera.