Dopo il comunicato stampa dell’eurodeputato del M5s Pedicini con il quale si definiva la Valbasento la “terra dei fuochi lucana”, a causa dei danni ambientali commessi, a detta del penta stellato, dalle fabbriche di amianto presenti nella zona, e dopo le critiche rivolte all’amministrazione regionale e all’Arpab nella gestione del caso, arriva oggi la pronta replica del direttore dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata dott. Edmondo Iannicelli.
In risposta alle dichiarazioni dell’europarlamentare Piernicola Pedicini del M5S Iannicelli intende evidenziare i motivi per i quali bisogna “fidarsi” dell’Arpab.
“Innanzitutto, è stata effettuata, in un’ottica di trasparenza e di prevenzione della corruzione ai sensi della legge 190/2012, la rotazione del personale dirigente che è stato coinvolto da indagini giudiziarie.
E’ stato, inoltre, chiesto parere alla competente Avvocatura di Stato sulla possibilità, per l’Agenzia, di costituirsi parte civile in merito alle inchieste che hanno leso l’immagine dell’Agenzia“.
Iannicelli invita inoltre il dott. Pedicini a consultare sul sito istituzionale al link http://www.arpab.it/news.asp?id=629 il piano industriale agenziale cosiddetto “Masterplan” tra l’altro redatto con il solo concorso del personale agenziale, approvato con DGR n.1101 del 28/9/2016 che elenca, con puntualità, ogni prestazione che l’ARPAB non è in grado di erogare, specificando per ogni “linea di produzione” la relativa carenza professionale e tecnologica. Piano che è stato approvato dalla Giunta regionale con un finanziamento di circa 35 milioni di euro.
Tutto ciò è in discussione in III Commissione Consiliare permanente “Ambiente ed Ecologia “ che, una volta pronunciato il parere, consentirà l’iter conclusivo di discussione in Consiglio regionale.
“La definitiva approvazione da parte del Consiglio regionale consentirà di dare avvio a tutte le azioni in esso programmate”.
“Pertanto – conclude il direttore dell’Arpab dott. Iannicelli – si auspica una discussione nel merito delle schede progettuali presenti nel “ Masterplan” affinché ognuno possa fornire un contributo fattivo nell’interesse della tutela e della protezione dell’ambiente in modo tale da ridurre anche il divario generatosi tra l’Agenzia e la pubblica opinione”.