Sono tutte affiliate al clan Martorano-Stefanutti le quatro persone arrestate dalla Squadra Mobile di Potenza a conclusione di indagini iniziate nel dicembre del 2015 in seguito alla denuncia di alcuni episodi di danneggiamento di locali pubblici a Potenza e in provincia, episodi verificatisi anche agli inizi del 2016.
Le persone arrestate, su disposizione del Gip su richiesta della Procura, sono Alessandro Scavone, 42 anni, Michele Scavone, 44, Pasquale Ciciriello, 29, Ionut Luchian, 28.
Nei confronti di Alessandro e Michele Scavone è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Cicirello e Ionut sono agli arresti domiciliari. Nell’inchiesta è coinvolto anche Giuseppe Martoccia, per il quale è stato disposto il divieto di dimora.
I primi quattro, come precisato nel corso di una conferenza stampa dal Procuratore Luigi Gay, devono rispondere di concorso in estorsioni, danneggiamenti, porto illegale di arma da taglio con l’aggravante di utilizzo di metodi propri di organizzazioni mafiose.
Alessandro Scavone e Giuseppe Martoccia devono rispondere anche di intestazione fittizia di beni e falsa attestazione di atti in riferimento alla gestione del bar-caffetteria “Nautilus” di Potenza: In pratica Martoccia avrebbe dichiarato la falsa assunzione di Alessandro Scavone, all’epoca detenuto in carcere, per fargli ottenere agevolazioni e permessi.
Veniano all’attività del gruppo. Come emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Potenza, il gruppo avrebbe tentato di estromettere alcuni addetti al servizio di vigilanza di locali notturni e discoteche (Basiliko’s di Potenza, Cikas di Tito Scalo e il Centro Polifunzionale di Ruoti) per conquistare illecitamente una significativa fetta di mercato dei servizi.
Un contributo importante all’inchiesta – come precisato dal Procuratore Gay durante la conferenza stampa – è stato dato da un collaboratore di giustizia che ha fornito preziosi elementi sull’attività malavitosa del gruppo e di chi erano i suoi componenti.
Tra i provvedimenti adottati dal Gip, su richiesta della Procura, anche il sequestro preventivo del bar-caffetteria Nautilus.
L’indagato Ionut Luchian è stato arrestato a Talmaciu-Sibiu, paese della Romania per il tramite del Servizio per la Cooperazione Internazionale della Polizia, in esecuzione di un mandato europeo della Procura della Repubblica di Potenza, dovendo scontare una pena di sei anni di reclusione per rapina aggravata, estorsione, ricettazione, relativamente ad un altro caso giudiziario.