“Siamo venuti in visita al carcere di Matera per ribadire le nostre regioni. Le ragioni di chi non vuole mollare e difendere in questo paese su tutti i fronti, anche su quello della giustizia e delle carceri, lo stato di diritto; di chi ha a cuore il rispetto della Costituzione. Questo significa entrare nelle patrie galere”.
Maurizio Bolognetti, segretario ragionale dei Radicali Lucani, spiega così ai giornalisti che l’hanno atteso all’uscita dalla casa circondariale materana le ragioni della visita fatta insieme a Maria Antonietta Ciminelli, componente della direzione regionale del partito.
“Non possiamo e non vogliamo rassegnarci in un paese che continua a non rispettare l’art. 27 della Costituzione che prevede che la pena è finalizzata al recupero del reo. La civiltà di un paese si misura anche dalle sue patrie galere. Non possiamo rassegnarsi – ha aggiunto – davanti al mancato rispetto dell’art. 111 della Costituzione che parla della ragionevole durata dei processi.Un paese che non rispetta queste regole fondamentali è un paese che mette a rischio tutti i suoi cittadini”.
La visita di Bolognetti e Ciminelli al carcere di Matera ha avuto anche un altro motivo.
“Siamo entrati nelle carceri di Matera – ha precisato Bolognetti – per ringraziare gli oltre cento detenuti che hanno sostenuto con lo sciopero della fame la marcia per lo Stato di diritto, per la giustizia, per l’amnistia che i radicali hanno organizzato il 5 e il 6 novembre scorso.
Sembra un paradosso che proprio da questi luoghi dimenticati dallo Stato sia arrivato un segnale forte per chiedere allo Stato di rispettare la sua propria legalità”.
Dopo aver ringraziato il direttore, il capo della polizia penitenziaria e il responsabile sanitario del carcere, Bolognetti ha fornito ai giornalisti dati sulla situazione esistente, caratterizzata da una carenza di organico sia per quanto riguarda gli agenti (centoventi previsti, sono in servizio novantadue) che degli educatori ( dei cinque previsti, sono in servizio tre).
Anche nel carcere di Matera si registra un sovraffollamento, sebbene non siamo alle situazioni di emergenza di altre case circondariali: rispetto ai centotrentadue previsti, i detenuti presenti sono centocinquantanove, dei quali ventuno stranieri. Di costoro, centoquindici sono con condanna definitiva, ventuno in attesa di giudizio.
Dal punto di vista sanitario, ci sono quarantanove detenuti tossicodipendenti. Si sono registrati dodici casi di autolesionismo.
Bolognetti ha fatto riferimento alla possibilità di poter lavorare in carcere , strumento importante per facilitare la riabilitazione dei detenuti: a Matera sono ancora in pochi ad avere questa possibilità perché mancano i fondi.
Bolognetti ha raccolto infine la protesta di detenuti pugliesi, trasferiti dal carcere di Taranto a quello di Matera, situazione questa che causa disagi per i familiari. Chiedono, pertanto, di poter tornare quanto prima nella casa circondariale di provenienza nel rispetto del principio della territorialità della pena.