Serve ancora un giornale? Un giornale di carta? Sì, se diventa il segmento di un sistema di comunicazione che parla al suo pubblico con strumenti multimediali. E’ con questo spirito che torna nelle edicole lucane una storica testata del Mezzogiorno, il Roma, con un progetto ben preciso. Da un punto di vista territoriale l’area che il quotidiano (che ha la sede centrale a Napoli) coprirà, riguarda non solo il capoluogo lucano e la sua provincia ma anche i limes che gravitano dal Vallo di Diano al Cilento. Un’estensione per molti aspetti simili e connessi. Per quanto riguarda il progetto editoriale, il Roma sarà un’arteria di un sistema di comunicazione più complesso che ha a disposizione tre canali radio, un sito all news (i cui responsabili saranno parte integrante della redazione) oltre agli strumenti digitali della contemporaneità. Ulteriore forza espansiva trarrà dalla rete di collaborazione con centri editoriali televisivi ben radicati nei territori di riferimento.
Al prezzo lancio di 50 centesimi, il Roma avrà una foliazione snella, frutto di un’idea: tentare di selezionare, dall’abbondanza del flusso informativo, argomenti chiave del dibattito politico-sociale in un momento cruciale di scelte per il nostro territorio.
La responsabilità organizzativa è affidata a un professionista di lungo corso, Salvatore Santoro, che sarà affiancato, nelle idee, da giornalisti di consolidata esperienza e, nell’operatività, da un gruppo di giovani cronisti.
“La nascita di un giornale è sempre una finestra di democrazia – dice Santoro – mi sento di garantire uno sforzo leale di lettura della nostra quotidianità. Oltre a una libertà totale di accesso a chiunque sia ancora convinto che un giornale sia una ricchezza di ascolto per tutta la comunità”.