Fece scalpore l’arresto di un uomo di 35 anni di Rotonda che, secondo l’accusa, avrebbe violentato il fratello.
Il Tribunale di Lagonegro lo ha invece assolto perchè il fatto non sussiste.
Su questo fatto di cronaca, il servizio de “La Siritire” del collega Gianfranco Aurilio, che ringraziamo.
“Un rotondese di 35 anni è stato prosciolto in primo grado dall’accusa di violenza sessuale ai danni del fratello. La sentenza dei giudici di Lagonegro non dà adito a dubbi: «assolto perché il fatto non sussiste».
L’uomo il 18 febbraio di quest’anno era stato arrestato perché accusato dal fratello più piccolo di molestie sessuali. Dopo una ventina di giorni di detenzione tra Potenza e Matera, in seguito al ricorso al tribunale del riesame, il regime carcerario è stato modificato dall’assegnazione ai domiciliari fino, appunto, allo scorso 24 novembre.
«Tutti i familiari non hanno confermato quanto detto dal fratello», ci spiega Amelia Gentile, avvocato difensore del 35enne.
«Inoltre – continua la giurista – successivamente sono arrivate anche altre decise smentite in quanto nei fatti, come abbiamo sempre sostenuto, non è stato mai trovato alcun riscontro circa episodi di abusi. Anche perché le sue dichiarazioni sono state contraddittorie. A Francavilla, ad esempio (circostanza che avrebbe visto coinvolto anche un altro minore ndr) – aggiunge l’avvocato – si pensava essersi verificato un fatto di questa natura smentito dalla stessa assistente sociale che seguiva la famiglia. E come questo tanti altri».
Il 35enne è stato condannato a due anni solo per maltrattamenti (pena peraltro sospesa in quanto intervenuta in primo grado, da incensurato e perché inferiore ai due anni e quattro mesi): «Intanto – precisa la legale – abbiamo smontato l’impianto accusatorio relativo alla violenza sessuale. Reato – sottolinea – molto grave e infamante, perlopiù perché si credeva fosse stato commesso all’interno del nucleo familiare”. “In realtà – puntualizza – ci sono delle certificazioni mediche di strutture pubbliche che affermano che il fratello minore soffra di alcune problematiche di tipo psicologico piuttosto importanti che lo rendono molto indolente e poco incline al rispetto delle regole all’interno della famiglia delle quali, a mio avviso, si sarebbe dovuto tenere maggiormente conto. Eventualità comunque che ritengo assolva il mio assistito anche da questa sanzione. Aspettiamo di leggere le motivazioni per capire come muoverci anche rispetto a questa pronuncia. Tuttavia la cosa più importante è l’assoluzione con formula piena da un capo di imputazione estremamente grave come è quello di abusi sessuali e aver restituito la dignità al ragazzo”. “Decisione – evidenzia – che contraddice quanto sostenuto dalla procura, che pensava ci fossero tutte le condizioni per arrivare alla condanna. Infatti il pubblico ministero aveva chiesto gli fossero inflitti sette anni di carcere, per un reato che può prevedere dai sei ai dieci anni di reclusione”.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it