“Noi celebriamo il nostro annuale dies academicus il 23 novembre di ogni anni, perchè l’università sia per le genti lucane segno di rinascita e di resurrezione, di glorioso ritorno alla vita, di consapevole speranza verso un avvenire migliore“.
Sono parole del prof. Cosimo Damiano Fonseca, primo rettore dell’Università di Basilicata, nata dalla legge 219 sulla ricostruzione post terremoto dell’80 che tante vittime e distruzione causò in Basilicata ed in Irpinia. Fu inaugurata il 23 novembre dell’83 dal Presidente della Repubblica, Sandro Pertini.
Le ha ricordate, nel discorso inaugurale dell’anno accademico 2016-2017, l’attuale rettore, Aurelia Sole, che, nel far riferimento ai risultati ottenuti dall’ateneo lucano sul piano scientifico, riconosciuti a livello internazionale, ha lanciato l’allarme per le difficoltà economiche nelle quali si trova l’università di Basilicata unitamente ad altri piccoli atenei.
Sentiamo Aurelia Sole nella dichiarazione rilasciata ad Ufficio Stampa Basilicata.
Sui problemi infrastrutturali si è soffermato il presidente del consiglio degli studenti, Antonio Salerno, che abbiamo intervistato.
La cerimonia d’inaugurazione del nuovo anno accademico è stata l’occasione per parlare di prevenzione, sulla base anche dell’esperienza maturata a livello scientifico proprio all’interno dell’ateneo lucano che, in occasione del sisma che ha colpito il Centro Italia, ha messo a disposizione i suoi ricercatori per collaborare con i tecnici della Protezione Civile nazionale.
Ne ha parlato nella sua prolusione il prof. Angelo Masi, della Scuola d’ingegneria dell’Università di Basilicata, il quale si è soffermato sugli interventi per rendere gli edifici meno vulnerabili ma anche su una nuova cultura della prevenzione che deve rendere i cittadini più consapevoli e pronti a sapersi gestire in caso di evento calamitoso.
Un risultato significativo è stato ottenuto grazie ad una capillare azione di sensibilizzazione condotta con la campagna “Io non rischio”:
Il prof. Masi ne parla in questa dichiarazione rilasciata ad Ufficio Stampa Basilicata.
Di prevenzione e più in generale del ruolo della ricerca scientifica nella mitigazione dei rischi naturali, ha parlato, nel suo intervento, il presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Gaetano Manfredi, secondo il quale ancora oggi quando accade un sisma ci sorprendiamo che sia accaduto e, ancor di più, ci troviamo impreparati. La ricerca scientifica può evitare che questo accada ma non basta. “Il tema reale è quello di avere una crescita sostenibile. Solo così – ha detto Manfredi – si può fare prevenzione”.
Manfredi ha fatto anche riferimento alla difficile situazione economica che pesa soprattutto sui piccoli atenei e sull’esigenza che tutte le università vengano messe nelle condizioni di svolgere appieno il proprio compito che oggi viene condizionato proprio dalla ristrettezza di fondi.
Ne ha parlato nel suo intervento anche il direttore generale dell’Unibas, Lorenzo Bochicchio
Alla cerimonia dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Unibas erano presenti, fra gli altri, il presidente del Consiglio Regionale Francesco Mollica (“Bisogna ascoltare – ha detto – il grido di allarme della rettrice Sole e del rappresentante degli studenti per quanto riguarda il riparto del fondo ordinario nazionale che penalizza l’università di Basilicata), il vice presente della Giunta Regionale di Basilicata, Flavia Franconi.
Per il Dipartimento della Protezione Civile nazionale è intervenuta Titti Postigione responsabile dell’Ufficio Emergenze del Dipartimento, la quale ha ricordato quanto importante sia la ricerca scientifica per la prevenzione e per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma ed il ruolo straordinario svolto ancora una volta dal volontariato.
La cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico è stata conclusa con un momento musicale a cura del Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa” e dal Coro Unibas, diretto dalla prof.sa Marina Melfi.