“È necessario procedere senza indugi alla istituzione degli Istituti tecnici superiori (energia ed automotive) e dei Poli tecnico professionali (turismo e beni culturali, agroindustria). Siamo tra le poche regioni a non aver avviato questo percorso, che rappresenta un’articolazione importante anche per il piano Industria 4.0”. Lo sottolinea il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza che nei giorni scorsi sulla questione ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Pittella.
Nell’ambito della proposta ‘Basilicata 2019, Lucani 4.0‘, “accanto alle emergenze e vertenze industriali che, anche con il mio contributo, potrebbero andare a buon fine (Vibac, Tecnoplastic, Lucart) grazie alla scorrimento delle graduatoria Pia per nuovi progetti industriali – afferma Lacorazza -, resta la necessità di capire ed adeguarsi al nuovo contesto nel quale si stanno organizzando le politiche industriali. La proposta del Piano Industria 4.0 avanzata dal Governo Renzi deve essere al centro di una nostra tempestiva riflessione per evitare di subire gli effetti negativi senza coglierne le opportunità. Per questo ho depositato una mozione dal titolo ‘Basilicata 2019, Lucani 4.0’ che propone di impegnare la Giunta regionale a lavorare alla proposta di un piano strategico e ad un eventuale adeguamento normativo per superare i rischi di ulteriore marginalità della nostra regione.
“Dopo aver proposto un’altra mozione sull’Università della Basilicata e in attesa (oggetto di interrogazione) di capire se vi è un avanzamento o meno a partire dalla quantità e dai criteri di distribuzione del fondo di finanziamento ordinario, e dopo aver proposto di sostenere eventuali collaborazioni del nostro Ateneo in con altre Università coinvolte in Industria 4.0 – afferma ancora l’esponente del Pd -, ho depositato una interrogazione sulla costituzione degli Istituti tecnici superiori. La ricerca, la formazione e l’istruzione sono pilastri indispensabili per Industria 4.0 che richiede rinnovamento delle istituzioni produttive, del mercato del lavoro, delle relazioni industriali, delle convenzioni finanziarie e, via di seguito, impone una riflessione sul futuro inquadrando la potenziale novità della produzione intelligente entro le grandi trasformazioni del nostro tempo, oltre i confini delle fabbriche ‘tradizionali’”.