E’ stato presentato questa mattina, in una conferenza stampa svoltasi nella Sala Verrastro della Regione Basilicata, il Cluster lucano di bioeconomia.
Sono intervenuti all’incontro con la stampa Luca Braia, assessore alle Politiche agricole della Regione Basilicata, Elio Manti, direttore del Dipartimento Programmazione e Finanze, Giuseppe Masturzo, presidente del Cluster, Domenico Romaniello, direttore dell’Alsia e vicepresidente del Cluster, Michele Perniola, Prorettore Vicario Università degli Studi della Basilicata e vicepresidente del Cluster, Francesco Cellini, del Centro Ricerche Metapontum Agrobios.
“Mi preme ricordare – ha detto il direttore del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata, Elio Manti – che la traiettoria e le prospettive di sviluppo che la nostra Regione si è data attraverso la smart specialization strategy, è una strategia di specializzazione intelligente che orienterà tutta la partita della ricerca, dell’innovazione e del sostegno alle imprese. Un documento voluto dalla Commissione europea che è stato predisposto dalla Regione Basilicata in forma corale”. “Non è un documento della ricerca, della programmazione o dell’agricoltura – ha precisato Manti – ma è un documento che definisce traiettorie e immagina prospettive. E al suo interno, rientra tutto il tema della bioeconomia, uno dei cinque settori di specializzazione intelligente a cui sono legate grandi prospettive di sviluppo sia per quanto riguarda la gestione delle risorse naturali sia per l’aspetto legato alla filiera food”. “Abbiamo messo insieme una prospettiva legata alle politiche per il lancio del settore agricolo e della trasformazione dei prodotti insieme a quello della valorizzazione dei beni naturali – ha continuato Manti – In questo ambito saranno determinanti i ruoli dell’assessorato e dell’Alsia”. “I cluster – ha concluso – sono elementi essenziali per la strategia di specializzazione intelligente perché mettono insieme le imprese creando network che è quello che oggi conta maggiormente per poter competere sui mercati nazionali ed internazionali. Le reti rappresentano un’opzione vincente perché un progetto di questo tipo possa funzionare: ricerca, innovazione e imprese dentro una rete che guiderà e sarà l’attuatore di questo importante processo”.
E’ intervenuto successivamente il direttore dell’Alsia e vicedirettore del cluster lucano di bioeconomia, Domenico Romaniello, che dopo aver illustrato gli importanti traguardi raggiunti negli ultimi anni dall’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura (uscita dal commissariamento, azzeramento dei costi, razionalizzazione delle funzioni e trasformazione verso un’assistenza plurispecialistica, slancio del Polo di “Pantanello”, nuovo apporto di Metapontum Agrobios), ha dichiarato: “Abbiamo inquadrato nei nostri programmi il tema della bioeconomia. E’ stato un bel cammino che ha coinvolto tutti gli attori interessati”. “Oggi si battezza un punto di partenza – ha detto Romaniello – La scommessa è quella di creare un impianto che integri il sistema primario con il settore che chiameremo agro-industria”.
Mission e obiettivi sono stati invece illustrati dal professor Michele Perniola, Prorettore Vicario dell’Università degli Studi della Basilicata e vicepresidente del cluster.
“In una popolazione in costante aumento è necessario produrre sempre più beni con un conseguente incremento del fabbisogno energetico”, ha spiegato Perniola. “I sistemi biologici, la pianta in particolare, ha la capacità di auto-generarsi grazie alla clorofilla, e di produrre energia – ha aggiunto – la bioeconomia si poggia su questo principio: attivare processi che partendo dal biologico possano produrre nuovi beni a costo energetico pari a zero che in una regione ricca di risorse ambientali come la Basilicata, può rappresentare un’importante possibilità di sviluppo”. “Abbiamo creato il cluster lucano e programmiamo di unirci alle altre realtà nazionali ed internazionali per allargare la rete”, ha detto Perniola che ha poi illustrato le finalità della nascente associazione: promuovere la bioeconomia nel territorio regionale contribuendo allo sviluppo del settore a livello nazionale; favorire lo sviluppo e la competitività delle imprese sulle linee strategiche individuate dalla bioeconomia; stimolare l’aggregazione dei soggetti pubblici e privati sui temi della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico; incentivare la formazione specialistica e l’occupazione; promuovere il Cluster Lucano di Bioeconomia in contesti nazionali ed internazionali. “Una grande opportunità che ci consegna il cluster – ha concluso Perniola – è che la ricerca e il settore produttivo smettono di viaggiare su binari paralleli e, per la prima volta, avranno la possibilità di sedersi insieme ad uno stesso tavolo: un tavolo della ricerca che in Basilicata non si era finora costituito”.
“Un elemento fondamentale di questo progetto è che il cluster presuppone un protagonismo attivo delle imprese, esso esiste in quanto c’è una richiesta dal mondo imprenditoriale”, ha detto Francesco Cellini, del Centro Ricerche Metapontum Agrobios. “Già in questa fase iniziale – ha aggiunto Cellini – stiamo operando nell’interlocuzione a livello nazionale (nel tavolo delle Regioni) e collaborando alla definizione di quella che sarà la futura strategia nazionale sulla bioeconima avviata in questi giorni”. “Il cluster – ha concluso – nasce con i piedi in Basilicata ma è orientato a livello nazionale e internazionale”. Cellini ha poi descritto due strumenti operativi dell’associazione: l’aver identificato una sede operativa a Metaponto e aver realizzato un portale web (http://cluster.ideama.it) per ottimizzare le attività di comunicazione. All’interno del sito è stata aperta una sessione che consentirà di interloquire con il cluster, proponendo idee progettuali per avviare scambi tra imprese e il cluster.
“Sono tre i principali aspetti di questo nuovo progetto – ha dichiarato Giuseppe Masturzo, imprenditore oleario, presidente cluster – Il cluster nasce per una programmazione dal basso verso l’alto, cioè dalle imprese verso la ricerca. Il fatto che il presidente sia un imprenditore invece che un professore è un segnale chiaro di voler mettere al centro di questo progetto le imprese. Secondo aspetto: le risorse sono limitate. Bisogna quindi valorizzare le filiere alcune delle quali sono maggiormente abituate a lavorare insieme, altre meno”. “Il terzo aspetto – ha aggiunto Mastruzo – chiede come prerequisito una strategia basata su una logica di sperimentazione intelligente. Tra i vari indicatori del ritardo della situazione lucana c’è quello legato al pil e alla disoccupazione.Il cluster deve essere innanzi tutto un facilitatore: ogni euro speso in ricerca va valutato nel momento in cui può contribuire all’aumento del pil regionale e allo sviluppo dell’occupazione giovanile in Basilicata”, ha concluso Mastruzo.
Le conclusioni sono state affidate a Luca Braia, Assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali: “Il cluster, sia sotto l’aspetto politico e potenzialmente economico, esprime un valore straordinario per questa regione e va visto in una logica di sviluppo sostenibile.
Dobbiamo tendere a un utilizzo virtuoso delle risorse naturali di una tra le regioni più ricche di risorse naturali, per biodiversità e per quantità disponibile, se parliamo di foresta e superficie agricola, la cui biomassa può caratterizzare il processo bioeconomico. L’Agricoltura può dare contributo enorme alla bioeconomia. Ad esempio le aree marginali, situate nelle aree industriali, nei territori da bonificare, nelle aree delle estrazioni, possono trovare una nuova dimensione sul nofood. Oppure sviluppare il recupero degli scarti.
La sinergia tra il Dipartimento Agricoltura e le Attività produttive, va nella direzione di una Regione che prova finalmente a crescere e a fare sistema, unendo i mondi della politica, della ricerca e dell’impresa.
Con la misura 16 del PSR Basilicata 2014-2020 – ha concluso l’Assessore Luca Braia – abbiamo cominciato a mettere in campo delle opportunità, ora dobbiamo lavorare per costruirne altre e soprattutto per costruire insieme alle imprese ed alla ricerca un modello virtuoso che possa accompagnare l’intera regione in questo percorso di crescita e sviluppo economico intrapreso come strategia unica da percorrere con sostegno multifondo.”