A giudizio con rito immediato: e’ quanto ha disposto il Gip del Tribunale di Potenza, Amerigo Palma nei confronti dei sette dipendenti dell’ospedale Don Uva di Potenza (sei operatori socio-sanitari ed un animatore) in servizio nel Centro di Riabilitazione del nosocomio, ritenuti responsabili di tutta una serie di irregolarità dal punto di vista igienico e maltrattamenti sugli ammalati da parte degli operatori del centro.
Si tratta di Giuseppe Cirigliano, Antonio De Bonis, Romeo De Mitri, Franco Faticato, Antonio Iannielli, Nicola Valanzano e Nunzia Angela Fiore, tutti operatori sociosanitari.
Le indagini condotte dai Nas dei carabinieri, iniziate nell’ottobre del 2015, hanno confermato, sulla base anche di riprese con telecamere nascoste, condizioni igieniche al di sotto dei minimi previsti e soprattutto maltrattamenti a danno dei degenti, come documentato dalle immagini in testa all’articolo.
Le telecamere hanno documentato scene di pazienti percossi ed offesi. Alcuni venivano legati mani e piedi alla spalliera del letto.
Ed ancora. Sistematicamente si procedeva al cambio dei pannoloni dei pazienti senza pulizia delle parti intimer; alcuni letti erano costituiti non da normali reti metalliche ma da una specie di gabbia in metallo; le docce e i bagni erano insufficienti rispetto al numero dei pazienti. Mancavano bagni per disabili e per la pulizia dgli ammalati. Infine, materassi sporchi. Tutto questo avveniva nel comprensibile silenzio dei degenti.
Il Gip ha accolto la richiesta dei familiari dei pazienti, costituitisi parte civile di citare in giudizio anche l’Istituto delle Ancelle della Divina Provvidenza che gestisce il Don Uva e che, tra l’altro, è in gestione commissariale. Respinta invece dal giudice analoga richiesta riguardante il direttore sanitario dell’ospedale e il primario del reparto.