Si è tenuta questa mattina presso l’Azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza la conferenza stampa del Prof. Ignazio Olivieri e del suo staff per trarre un bilancio all’esito della “17esima conferenza internazionale sulla malattia di Behçet” svoltosi a Matera il 15, 16 e 17 settembre 2016. La tre giorni materana ha messo a confronto gli scienziati sugli sviluppi della ricerca su questa rara patologia cronica che colpisce prevalentemente persone fra i 20 ed i 30 anni, ed ha visto il prof. Olivieri ricoprire il ruolo di presidente in qualità di massima autorità in Italia su questa patologia.
Lo stesso medico che si è presentato in sala stampa con il prestigioso riconoscimento del Premio Hulusi Behçet conferitogli della Società turca di Reumatologia (riconoscimento per esperti internazionali della sindrome di Behçet), ha iniziato il suo intervento volendo precisare che “il premio va condiviso con tutto lo staff, senza il quale nulla di quanto di buono fatto avrebbe potuto realizzarsi, con il territorio lucano, nonché con i politici locali che hanno sostenuto il progetto”.
Resoconto positivo dunque sulla 17esima conferenza internazionale sulla malattia di Behçet, ma l’attenzione del professore è stato focalizzata sulla ricerca e sulla necessità che la stessa venga coadiuvata da strutture in grado di facilitare l’avanzamento scientifico.
Sul punto si è ampiamente dibattuto sull’ormai prossimo riconoscimento del reparto di Reumatologia del nosocomio potentino alla qualifica di Irccs. I tempi per l’apertura sono slittati esclusivamente a causa del sensibile ritardo nella riqualificazione del padiglione B del “San Carlo” (dove sono attualmente ubicati i reparti di infettologia e di malattie infettive), ma si pensa con un cauto ottimismo che per la primavera 2017 l’Istituto di ricerca potrà essere inaugurato.
In una tale prospettiva secondo il prof. Olivieri bisogna partire immediatamente con i bandi per 4 ricercatori necessari per potenziare le attività di ricerca.
La Reumatologia così si confermerà il fiore all’occhiello dell’ospedale potentino tenendo sempre in considerazione che tutti questi sforzi debbono avere quale fine ultimo la cura dei pazienti. Proprio su questo argomento, sulla “attenzione al paziente” si è soffermato Olivieri. “La prima visita è fondamentale – ha dichiarato – è questo il momento più importante durante il quale si consolida l’affidamento che il paziente rilascia nel medico. Proprio in questa circostanza il medico deve dare tutte le informazioni necessarie affinché il paziente sia ben edotto su quelli che sono i margini di guarigione e su tutto quello che comporterà il percorso terapeutico. Il rapporto medico paziente si stabilisce alla prima visita al fine di lottare insieme contro la malattia“.
Ribadita con vigore la necessità della ricerca scientifica, un pensiero va anche ai colleghi che con professionalità e passione incondizionata si dedicano ai pazienti senza però poter avere il tempo di concentrarsi sulla ricerca, come nel caso del Dott. Marcello Ricciuti ed il lavoro svolto presso l’Hospice.
Dunque attenzione al paziente, ricerca e passione saranno i punti cardini sui quali continuare il lavoro, con l’obiettivo di rendere la reumatologia una vera eccellenza lucana.