“Abd Elsalam Ahmed Eldanf, 53 anni 5 figli, operaio presso il magazzino GLS di Piacenza è stato ucciso da un camion lanciato contro il picchetto che accompagnava una difficile trattativa in corso nella notte. Assieme a lui è rimasto ferito, per fortuna in maniera lieve, un altro facchino”.
E’ quanto si legge in un comunciato stampa dell’Unione sindacale di Base (Usb) di Basilicata.
“Abd Elsalam, pur non essendo un precario, lottava contro la precarietà e per il rispetto degli accordi sottoscritti, a prezzo di dure lotte, tra l’USB e la GLS costantemente messi in discussione dall’azienda come stava avvenendo anche ieri sera. Le responsabilità dell’azienda – si legge nella nota dell’Usb – sono incontrovertibili, sia per il clima di ricatto e di schiavitù che vige nei suoi depositi attuato grazie alla totale complicità di tutte le altre sigle sindacali, sia per aver incitato i camionisti dell’azienda a sfondare il picchetto. Altrettanto incontrovertibili le responsabilità del Governo nella destrutturazione dei diritti dei lavoratori e l’introduzione del jobs act che sono la vera causa dell’assassinio di Abd Elsalam Ahmed Eldanf. Il settore della Logistica è diventato da tempo strategico per il capitale sempre più in cerca di profitti che ora, dopo la delocalizzazione della produzione fuori dall’Italia, si realizzano attraverso una sfrenata competizione sulla velocità con cui le merci stesse si muovono per arrivare in tempi più rapidi possibile ai clienti finali. Di fronte al profitto è lecito anche uccidere chi lotta contro la nuova schiavitù”.
La Usb ha perciò organizzato un presidio per domani 16 settembre in piazza prefettura a Potenza, alle ore 12.00 al quale possono partecipare tutti i lavoratori e i cittadini.