Sull’attuazione del provvedimento del governo ascoltati Paolo Laguardia della Cgil e Vitina Galasso della Uil. Prosegue l’esame del Piano straordinario per la disabilità, per il quale è stato chiesto il coinvolgimento dell’osservatorio
Sono proseguite oggi in quarta Commissione le audizioni in merito allo stato di attuazione del provvedimento del governo sulla “Buona scuola”. L’organismo presieduto da Luigi Bradascio (Pp) ha ascoltato i rappresentanti di Cgil e Uil, Paolo Laguardia e Vitina Galasso.
“L’anno scolastico sta iniziando nel peggiore dei modi possibili – ha detto Laguardia – con diritti calpestati, algoritmi sbagliati, esodati e precari che non riescono a rientrare nella scuola. La legge 107 è un pasticcio che sta generando confusione. Oggi in Basilicata abbiamo fra i 500 e i 600 docenti trasferiti fuori regione, di cui solo un terzo riuscirà probabilmente a rientrare a causa di un meccanismo farraginoso, che non ha dato la possibilità di scegliere alle persone, mantenendo ambiguità fino alla fine sull’esaurimento delle graduatorie. Una norma inqualificabile che impedisce di reiterare i contratti dei precari che hanno più di 36 mesi di lavoro, mentre invece sarebbe stato più giusto stabilizzarli”. Laguardia ha invitato inoltre la Regione “a rivendicare nel confronto con il governo nazionale un ampliamento dell’organico, che è insufficiente a garantire il diritto allo studio in questa regione. Dal 2000 ad oggi c’è stata una diminuzione di 2.300 posti, pari al 32 per cento dell’organico docente, un dato allarmante che non è proporzionale alla riduzione del numero degli alunni, che è stato pari al 14 per cento. Aumentano gli alunni per classe e le pluriclassi, ed occorre avviare anche una riflessione sul piano di dimensionamento. La legge 107 non ha inoltre affrontato la questione del personale Ata, che vive una situazione di profondo disagio: abbiamo un numero di collaboratori scolastici assolutamente insufficiente”.
Per Vitina Galasso della Uil scuola, “la legge 107 ha permesso tante immissioni in ruolo, ma ha generato anche contraddizioni, permettendo a persone di 28 anni di entrare nella scuola mentre persone di 50 anni che hanno superato tre concorsi probabilmente quest’anno non lavoreranno. Se noi salviamo la scuola salviamo la Regione, non serve fare l’opposizione per l’opposizione. In 65 anni abbiamo avuto 47 riforme della scuola, la bassa produttività del sistema scolastico è dovuta a questo motivo, gli insegnanti sono sempre più stressati non ce la fanno a reggere tutti questi cambiamenti. Dobbiamo rivedere insieme il progetto per la scuola lucana pensando all’estensione del tempo pieno per poter occupare le persone e per rendere più efficiente il supporto alle famiglie. Serve un patto per la scuola, un impegno da condividere con tutti i soggetti interessati”.
Successivamente la Commissione ha proseguito l’esame del “Programma straordinario triennale per la disabilità e piano operativo annuale 2016” previsto dall’art. 6 della legge regionale n. 3/2016 (legge di stabilità regionale), che punta sostenere l’integrazione scolastica, sociale e lavorativa e l’autonomia personale delle persone disabili. Con questo provvedimento la Regione intende promuovere “un’offerta straordinaria ed aggiuntiva di servizi”, coordinati ed integrati con quelli già attivati negli ambiti territoriali (rete dei servizi di assistenza domiciliare, presidi residenziali socio – assistenziali, centri e attività diurne). E’ previsto uno stanziamento di 9 milioni di euro in tre anni, che saranno utilizzati lungo tre assi di intervento: potenziamento del sostegno socio – assistenziale scolastico, vita indipendente ed inclusione sociale e lavorativa, potenziamento dell’offerta di servizi semiresidenziali e programma sperimentale di accoglienza per periodi brevi. Prevista anche l’istituzione di una “cabina di regia” per l’attuazione del programma, composta dai dirigenti degli uffici regionali interessati, che potranno essere supportati anche da esperti esterni.
Dopo un ampio dibattito, nel quale sono intervenuti i consiglieri Perrino, Rosa, Romaniello, Lacorazza, Polese, Spada, Pace e il presidente Bradascio, si è deciso di chiedere su questo provvedimento al Dipartimento Politiche della persona la convocazione dell’Osservatorio per la disabilità, istituito con la legge regionale n. 30/2014 anche per ottemperare alla “condizionalità ex ante” prevista dalle regole sull’uso dei fondi comunitari, come ha rilevato Lacorazza. La Commissione chiede di agire con la massima celerità, anche in considerazione del fatto che è già iniziato l’anno scolastico e le scuole, come ha sottolineato Pace, hanno sospeso le attività integrative in attesa della risposta pubblica, che può arrivare anche da questo piano. La Commissione chiede inoltre al Dipartimento una serie di dati e informazioni perché quelli già acquisiti, ha sottolineato Rosa, rispondono solo parzialmente alle richieste precedentemente inoltrate. Su richiesta di Perrino, inoltre, la Commissione chiede di sapere come saranno individuati gli esperti della cabina di regia, con quali fondi saranno pagate le loro collaborazioni e se il Dipartimento non ritiene che le funzioni della cabina di regia possano essere espletate dall’osservatorio istituito con la legge n. 38/2014.
Riconoscere e sostenere le piccole realtà aziendali degli allevamenti locali, privilegiando la filiera corta, è invece l’obiettivo della proposta di legge dei consiglieri Giannino Romaniello (Gm) e Roberto Cifarelli (Pd) riguardante lo sviluppo della produzione e vendita diretta di piccoli quantitativi di prodotti agricoli locali tradizionali di qualità. La Commissione ha avviato oggi l’esame degli emendamenti al testo che, ha spiegato Romaniello, sono stati elaborati di concerto con il Dipartimento Politiche della Persona. Il testo, sottoscritto anche da Miranda Castelgrande (Pd), Bradascio (Pp), e Pace (Gm), intende disciplinare le operazioni di macellazione in locali multifunzionali aziendali agricoli, la relativa trasformazione e vendita diretta di piccoli quantitativi di bovini, ovini, caprini e suini, di proprietà e allevati in aziende, nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari, di benessere animale e della tracciabilità. Prevista l’istituzione di un database nel quale inserire gli allevatori che intendono effettuare la macellazione di piccoli quantitativi di prodotto locale tradizionale ed i capi destinati alla macellazione aziendale. Il controllo veterinario avverrà tramite programmi di vigilanza che devono tener conto della consistenza di tali attività sul territorio, l’eventuale diffusione di tutte le patologie di interesse ispettivo nella specie in esame e della presenza di provvedimenti di polizia veterinaria, nel rispetto della normativa in materia di mangimi e alimenti e alle nome sulla salute e sul benessere degli animali.
Alla riunione della Commissione, oltre al presidente Luigi Bradascio (Pp), hanno partecipato i consiglieri Lacorazza, Miranda Castelgrande, Polese e Spada.