Sarà in uno spazio pubblico e simbolico di Potenza, ancora una volta inconsueto, che il Città delle Cento Scale festival avrà uno dei momenti principali dell’ottava stagione: un evento installativo artistico-paesaggistico e una mostra celebrativa delle precedenti edizioni lanceranno la rassegna di danza e arti performative ideata e prodotta da Basilicata 1799. Nel frattempo a Matera la compagnia CIE Retouramont preparerà l’allestimento mozzafiato di danza aerea in programma a Palazzo Lanfranchi il 10 settembre.
Sono questi solo due appuntamenti di un cartellone denso e diversificato – danza, teatro, residenze, spettacoli per ragazzi – presentato oggi a Potenza da Francesco Scaringi e Peppe Biscaglia, fondatori del festival.
«Quest’anno – ha spiegato Scaringi – ci riprendiamo la città di Potenza, metaforicamente e fisicamente, occupandone vari spazi all’insegna della relazione tra spettacolo, arte e cittadini.» Come già fatto in passato, il festival accenderà i riflettori su alcuni luoghi simbolici e particolarmente problematici della città.
Matera sarà l’altro grande palcoscenico della rassegna, «per ribadire che Matera- Basilicata 2019 deve essere un’occasione importante per tutta la regione – ha aggiunto Biscaglia – Il festival sarà proprio un ponte tra il locale e il globale nello spirito di Matera-Basilicata Capitale della Cultura 2019».
L’ottava edizione del festival coincide con il ventennale dell’associazione Basilicata1799. «Un anno di sintesi, bilanci e verifiche, ma anche di un attento sguardo verso il futuro.»
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il dirigente dell’ufficio Sistemi Culturali e Turistici della Regione Basilicata Patrizia Minardi, il direttore della Soprintendenza di Basilicata Marta Ragozzino, l’assessore alla Cultura del Comune di Potenza Roberto Falotico e per la BCC di Laurenzana e Nova Siri che sostiene il festival Fabio Amendolara.
«Bisogna sottolineare la fatica di questo festival, c’è dentro un gran lavoro. Per la sua valenza è tra i primi progetti sostenuti », ha detto Minardi. «Qui a Potenza – ha fatto eco Falotico – riconosciamo al festival la capacità di rivitalizzare spazi cittadini solitamente messi in disparte, facendoci riscoprire un nuovo gusto di viverli.»
«Questo festival – ha poi aggiunto Ragozzino – è costruito da una grande famiglia che lavora e costruisce una comunità, che sa trasformare la comunita. Questa è la via giusta per provare a essere abitanti culturali.»
Sono questi solo due appuntamenti di un cartellone denso e diversificato – danza, teatro, residenze, spettacoli per ragazzi – presentato oggi a Potenza da Francesco Scaringi e Peppe Biscaglia, fondatori del festival.
«Quest’anno – ha spiegato Scaringi – ci riprendiamo la città di Potenza, metaforicamente e fisicamente, occupandone vari spazi all’insegna della relazione tra spettacolo, arte e cittadini.» Come già fatto in passato, il festival accenderà i riflettori su alcuni luoghi simbolici e particolarmente problematici della città.
Matera sarà l’altro grande palcoscenico della rassegna, «per ribadire che Matera- Basilicata 2019 deve essere un’occasione importante per tutta la regione – ha aggiunto Biscaglia – Il festival sarà proprio un ponte tra il locale e il globale nello spirito di Matera-Basilicata Capitale della Cultura 2019».
L’ottava edizione del festival coincide con il ventennale dell’associazione Basilicata1799. «Un anno di sintesi, bilanci e verifiche, ma anche di un attento sguardo verso il futuro.»
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il dirigente dell’ufficio Sistemi Culturali e Turistici della Regione Basilicata Patrizia Minardi, il direttore della Soprintendenza di Basilicata Marta Ragozzino, l’assessore alla Cultura del Comune di Potenza Roberto Falotico e per la BCC di Laurenzana e Nova Siri che sostiene il festival Fabio Amendolara.
«Bisogna sottolineare la fatica di questo festival, c’è dentro un gran lavoro. Per la sua valenza è tra i primi progetti sostenuti », ha detto Minardi. «Qui a Potenza – ha fatto eco Falotico – riconosciamo al festival la capacità di rivitalizzare spazi cittadini solitamente messi in disparte, facendoci riscoprire un nuovo gusto di viverli.»
«Questo festival – ha poi aggiunto Ragozzino – è costruito da una grande famiglia che lavora e costruisce una comunità, che sa trasformare la comunita. Questa è la via giusta per provare a essere abitanti culturali.»
Riconosciuto come uno dei festival multidisciplinari più interessanti d’Italia, il Città delle Cento
Scale è diventato luogo di appuntamento di grandi artisti del teatro e della danza contemporanea nazionali e internazionali, con un pubblico che cresce nel corso degli anni e che diventa sempre più competente.
Tra i nomi più significativi in programma c’è sicuramente quello di un maestro del teatro contemporaneo quale Nekrosius, che a Matera terrà un workshop-residenza su Cechov per attori e attrici, con spettacolo finale. A Potenza sarà Armando Punzo a guidare un lavoro collettivo: “L’opera segreta. Rovine e resti dell’umanità di Shakespeare”.
Il ricco cartellone spettacolare (scarica il programma del Festival ) s’intreccerà con una serie di sezioni che si articolano su più piani.
Tra i nomi più significativi in programma c’è sicuramente quello di un maestro del teatro contemporaneo quale Nekrosius, che a Matera terrà un workshop-residenza su Cechov per attori e attrici, con spettacolo finale. A Potenza sarà Armando Punzo a guidare un lavoro collettivo: “L’opera segreta. Rovine e resti dell’umanità di Shakespeare”.
Il ricco cartellone spettacolare (scarica il programma del Festival ) s’intreccerà con una serie di sezioni che si articolano su più piani.
- RESIDENZE INTERNAZIONALI MULTIDISCIPLINARI_Con le residenze, il festival diventa il luogo dello scambio artistico con protagonisti della scena teatrale internazionali. Sono questi gli appuntamenti in cui il confronto con la pratica artistica sia in termini di trasferimento di competenze sia come elaborazione creativa produce crescita per il territorio.
- SPACE PERFORMING_Questa sezione rende evidente lo stretto rapporto che si stabilisce tra il festival e la città grazie a esperienze che cercano di costruire relazioni tra arte, architettura, urbanistica e vita delle persone. Durante il festival ci saranno a Potenza diversi interventi installativi, performativi e di riflessione in alcuni luoghi della città da portare all’attenzione e alla cura dei cittadini.
- HUB PERFORMING ARTS_È questo lo spazio dedicato prevalentemente alla formazione del pubblico tramite l’incontro con i protagonisti del festival e con professionisti del mondo del teatro e della danza contemporanea.
- FESTIVAL DEI CENTO SCALINI_Alcuni spettacoli ed eventi saranno dedicati in modo specifico ai giovani e agli operatori dell’educazione e della formazione. Un’attività che si avvale della collaborazione delle scuole di Potenza e a cui parteciperà il critico Andrea Porcheddu: un modo intelligente per fare in modo che il pubblico accompagni il festival e contribuisca alla sua evoluzione nei prossimi anni.
- IL POSTO DEL PENSIERO_Ecco il “pezzo” di rassegna in cui è di scena il pensiero allo stato puro. Si tratta di momenti di riflessioni grazie all’incontro con importanti personalità del mondo filosofico e culturale italiano quali Curi, Galimberti, Stimilli, Gentili e personalità dell’Università degli Studi della Basilicata, con cui è in atto una collaborazione pluriennale.
- PROGETTO SPECIALE – DEBITO E DONO_È una sezione speciale del festival, che a partire dalla piece teatrale coprodotta e rappresentata da Scena Verticale, “Il vangelo secondo Antonio” , cercherà un incontro con il cinema per esplorare il rapporto debito/dono nella dimensione del sacro e del religioso. Le proiezioni cinematografiche saranno effettuate in luoghi sacri e la sezione si chiuderà con un incontro in collaborazione con “Lessico del cinema Italiano”.
- PETROLIO_La sezione che costantemente resta sullo sfondo del festival si richiama al testo incompiuto di Pasolini e dedica uno spazio speciale ad alcuni spettacoli presentati all’interno del cartellone. Non vuole essere un’elaborazione del testo pasoliniano. È un richiamo al “petrolio”, a una realtà, cioè, che incide tanto sulla Basilicata ed è contemporaneamente (nello spirito pasoliniano) una metafora delle profonde trasformazioni sociali culturali e politiche che l’attuale società sta vivendo. Un osservatorio, sensibile e anche provocatorio, su ciò che segna il corpo, la mente, lo stare al mondo delle donne e degli uomini d’oggi.
- EXIBITION_L’intreccio con l’arte è una costante del festival, e in questa edizione ci saranno ben tre interventi importanti di artisti della nostra regione. Il primo, SETTIMO BALLATOIO, è un racconto per immagini del maestro della fotografia Salvatore Laurenzana, protagonista di una mostra itinerante in cui saranno narrati momenti significativi della vita dell’associazione Basilicata 1799 e del festival. Il secondo riguarda istallazioni site specific per il festival che saranno realizzate da Donato FARUOLO, Massimo LOVISCO, Marcello MANTEGAZZA, un gruppo di artisti che si riunisce intorno al progetto Cora. Il terzo vedrà protagonista Mimmo RUBINO, lucano trapiantato a Roma con alle spalle una importante esperienza internazionale.