“La Ministra della salute Lorenzin ha lanciato il Piano nazionale per la fertilità ed ha istituito il Fertility day con una campagna di comunicazione che ha lasciato allibite gran parte delle donne italiane”. E’ quanto posto in luce dalla Commissione regionale Pari opportunità che fa notare come dopo “l’indignazione delle tante donne il sito sia stato oscurato”.
“Le domande che ci poniamo, da donne prima ancora che da componenti della Commissione regionale Pari opportunità, relative a questa iniziativa sono molte, ma ci chiediamo, in particolare, come sia possibile che i problemi economici e sociali del nostro Paese si possano risolvere sul corpo delle donne e come sia possibile non pensare a delle politiche efficaci e stabili per consentire una genitorialità, piuttosto che a concepire la fecondità un bene comune. Una clessidra – continuano le componenti la Crpo – non può ricordare ad una donna che il suo tempo di realizzarsi come madre stia scadendo. Abbiamo tassi di disoccupazione giovanile e femminile molto alti, combattiamo ancora contro la piaga delle dimissioni in bianco e proviamo continuamente a realizzarci come donne libere di scegliere il nostro futuro”.
“Dovremmo insistere – aggiungono – nel promuovere il rispetto delle donne, garantire stabilità. Dovremmo continuare a ritenere la maternità come una scelta libera e spontanea ed educare ad una procreazione consapevole. La Crpo – conclude Angela Blasi – è convinta che tali temi debbano trovare spazio nelle politiche nazionali e regionali per rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo delle donne e che per trattare tali temi il linguaggio debba assumere toni consoni”.