Si è svolta ieri nella Prefettura di Potenza, presieduta dal Vice Prefetto Vicario, una riunione del Tavolo di Coordinamento Regionale per l’Immigrazione, alla quale hanno partecipato il Prefetto di Matera, il Vicepresidente della Regione Basilicata, il Presidente del Coordinamento regionale politiche migranti, i rappresentanti dell’Anci dell’Upi, delle Forze dell’Ordine, dell’Agenzia del Demanio, della C.R.I. nonché i Sindaci di numerosi Comuni delle due province lucane.
Oggetto dell’incontro la maggiore implementazione del sistema di accoglienza diffusa dei migranti richiedenti asilo con il progressivo fattivo coinvolgimento di tutti gli Enti locali del territorio regionale. A circa un anno dalla sottoscrizione dell’Accordo Quadro sull’ accoglienza diffusa, tra Regione Basilicata, le Prefetture di Potenza e Matera, l’Upi e Anci di Basilicata, è già stato in parte realizzato l’obiettivo di una maggiore distribuzione dei migranti con l’apertura di nuove strutture di accoglienza in circa 40 Comuni sul totale di 131.
Nel sottolineare che il fenomeno migratorio sta sempre più assumendo carattere strutturale, è stata sollecitata la partecipazione di tutte le Amministrazioni Comunali nella programmazione e nella gestione delle attività di accoglienza, che devono essere necessariamente accompagnate anche da percorsi di integrazione ed inclusione sociale. A tale riguardo sono stati richiamati i contenuti dell’ Accordo Quadro volto a favorire attività di volontariato dei migranti in favore delle collettività ospitanti ed è stata concordata la necessità di potenziare le attività di formazione linguistica, culturale e, ove possibile, professionale, propedeutiche all’attuazione di reali processi di integrazione.Al fine di realizzare la maggiore distribuzione dei migranti in tutti i Comuni della Regione, è stata auspicata l’ introduzione, anche nella legislazione regionale, di incentivi premiali per i Comuni che si rendano disponibili ad attivare progetti di accoglienza.
Le nuove regole- afferma Pietro Simonetti, presidente coordinamento politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata – snelliscono le procedure per la presentazione dei progetti, il loro finanziamento, prevalentemente fondi dell’Unione europea, e fissano i vincoli per il numero dei posti da assegnare per evitare concentrazioni e uso di strutture non residenziali e fuori dai centri urbani. Nel decreto del ministero dell’interno concertato con la conferenza unificata, che rappresenta Regioni, Province e Comuni, sono state introdotte, anche sulla base delle proposte a suo tempo avanzate dalla Basilicata, – ricorda Simonetti – norme per un efficace controllo dell’accoglienza a partire dalla attuazione dei servizi di integrazione, lingua italiana, attività di orientamento e formazione, attività socialmente utili e occupazione.
A questo proposito i Comuni assumono un ruolo centrale per la titolarità dei progetti, che avranno durata triennale, per evitare proroghe, trasferimenti di minori durante la fase scolastica e l’uso di strutture lontani dai centri urbani. Allo scopo di ottenere la gestione corretta dei progetti di accoglienza, integrazione i Comuni dovranno dotarsi di un” revisore indipendente”, per la verifica sull’uso delle risorse e sull’applicazione dei contratti di lavoro e dei servizi erogati
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In questa prospettiva sono state adottate nuove linee guida anche in direzione dei tempi relativi alle proroghe di ospitalità legate ai tempi del riconoscimento della protezione internazionale, dell’accompagnamento alla inclusione e alla integrazione sui quali si era espresso il capo dipartimento immigrazione del ministero dell’interno. Ovviamente queste misure in ambito Sprar dovrebbero trovare presto, nella definizione del piano nazionale di accoglienza che sarà presentato in autunno, una declinazione anche per la prima accoglienza.