“Siamo all’inizio dell’anno scolastico 2016/2017, puntuale torna il problema del caro-libri: nella provincia di Matera in difficoltà 7 famiglie su 10 e circa il 70% delle famiglie subirà l’aumento dei prezzi per i materiali scolastici. Per l’Ugl, ridurre i costi sempre eccessivi dei libri scolastici, sarebbe importante dotare tutti gli studenti di un tablet o di un ipad (acquistati dalle famiglie ma ordinati in gran numero in modo da poter ottenere uno sconto) su cui scaricare libri in formato ebook o pdf, più economici e più leggeri.” E’ quanto sostiene il segretario dell’Ugl di Matera, Pino Giordano.
“Senza interventi, si spenderanno 200 euro in più rispetto allo scorso anno. I libri – propone il segretario dell’Ugl – dovrebbero essere di proprietà della scuola e dati in dotazione agli studenti all’inizio dell’anno scolastico con l’impegno di essere restituiti in buone condizioni alla fine o pagare una penale. Non sarebbe possibile applicare una politica diversa per estromettere tale sistema gravoso sulle famiglie?
In Gran Bretagna – prosegue Giordano – usano questo sistema dei libri di proprietà scolastica, perfino nelle scuole private, dove e’ anche possibile ottenere borse di studio del valore del 100% delle tariffe per studenti meritevoli che provengono da famiglie disavantaggiate. Mentre in Italia le norme e i tetti di spesa non vengono mai aggiornati da parte del Ministero dell’istruzione non migliorando la situazione, sempre più segnalazioni di rincari giungono all’Ugl da diverse famiglie secondo cui spenderanno in più rispetto allo scorso anno per mandare i figli a scuola, esempio: una cifra media per un alunno di primo liceo è pari a 799 euro per l’acquisto di libri e dizionari.
I quaderni, la cancelleria e tutto il materiale scolastico dovrebbero essere anch’essi messi a disposizione dalla scuola. La spesa preoccupante riguarda i libri scolatici (41%), la cancelleria e gli accessori (30%) e gli abbonamenti ai mezzi pubblici (20%).
Fin qui le giuste osservazioni del segretario di Matera dell’Ugl. Una sola considerazione: se si pensa che in alcune scuole sono i genitori a comprare quanto serve per la normale attività didattica, sarà molto difficile che le proposte avanzate potranno essere prese in considerazione. Ma la speranza è l’ultima a morire.