Lo ha detto, intervenendo al meeting di Rimini: “abbiamo riaperto, siamo giustamente contenti di questo perché c’erano a rischio più di 3.500 posti di lavoro tra diretto e indiretto. Questo pericolo sembra assolutamente sventato”.
E’ quanto ha dichiarato l’amministratore delegato di Eni, Claudio De Scalzi (nella foto di copertina), il quale ha confermato che si sta gradualmente aumentando la produzione.
Ricordiamo che l’attività al centro olio di Viggiano era stata sospesa dal 31 marzo scorso in seguito agli sviluppi dell’inchiesta della Dda su presunte irregolarità nelal gestione dei rifiuti provenienti dalle perforazioni. Inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari cinque tecnici del centro olio.
L’attività è ripresa dopo che la società petrolifera ha attuato tutte le prescrizioni imposte dai consulenti della Procura.
Sulla ripresa dell’attività al Cova di Viggiano interviente anche il consigliere regonale di Forza Italia, Paolo Castelluccio.
“Adesso l’Eni dimostri che vuole voltare pagina sia per l’impatto su ambiente-territorio-salute che per gli investimenti da attuare non limitandosi al distretto energetico e alle prescrizioni tecniche imposte dalla magistratura.Con n la ripresa politica ed istituzionale il problema energetico– aggiunge Castelluccio– è uno dei temi centrali intorno al quale si misurerà la capacità di tutta la classe politica della regione e quindi non delegando tutto alla Giunta di governare un processo sempre più complessivo e decisivo per il futuro delle nostre comunità. Con il ritorno all’incasso delle royalties di cui le casse della Regione hanno assoluto bisogno – ricordo l’affermazione del Presidente Pittella “altrimenti portiamo i libri contabili in Tribunale” – si ripresenta l’esigenza di spendere bene e di destinare queste risorse straordinarie all’intero territorio superando la discriminazione-penalizzazione che si è registrata sinora in particolare ai danni del Metapontino.
E’ questa l’occasione per progettare uno sviluppo che si proietti oltre il petrolio e che, quindi, rimetta al centro l’agricoltura, il turismo e la piccola e media impresa. Ciò può avvenire solo a condizione di mettere fine definitivamente all’esperienza negativa del passato che ha visto dissipare risorse ingenti. C’è poi Matera e il programma in vista del 2019 che non possono subire provvedimenti di tagli. La formula da adottare – sottolinea Castelluccio – è più investimenti per agricoltura, pmi, infrastrutture e meno per progetti inutili.
Inoltre Descalzi da Rimini ci fa sapere che lo stop del Cova è costato 250 milioni di euro all’Eni oltre che a rappresentare un costo altissimo per lo Stato. Il Governo Renzi – conclude Castelluccio – ne tenga conto e mantenga gli impegni per un riconoscimento maggiore dell’apporto lucano alla bolletta energetica del Paese. Non possiamo accontentarci dell’ulteriore 3 per cento”.