Era diventato una situazione insostenibile dal punto di vista sociale e legale e igienico, Boreano. Qualcuno l’ha definit “la città fantasma” dei raccoglitori di pomodori. Ieri lo sgombero da parte delle forze dell’ordine sulla base di una ordinanza di bonifica e messa in sicurezza dell’area emessa dal sindaco di Venosa, Tommaso Gammone
Un’ordinanza in applicazione del protocollo nazionale e dell’accordo quadro che la Regione Basilicata, prima in Italia, ha sottoscritto con tutte le parti sociali e le associazioni no-profit.
I lavoratori, finora sfruttati e costretti a vivere in condizioni non dignitose, saranno ospitati nel centro accoglienza di Venosa e, dai primi del mese di agosto, nel centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio, con l’obiettivo della piena riaffermazione della legalità.
“La firma del protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura – afferma l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia – vede così immediata applicazione da parte della Regione Basilicata per mettere fine a quella che è stata una vergogna durata 10 anni, con uno sgombero effettuato questa mattina senza difficoltà e resistenze.
Combattere con forza e determinazione il caporalato vuol dire – prosegue Braia – lottare contro una enorme piaga sociale che vede la Basilicata da tempo in primissima linea nelle azioni di accoglienza dei migranti e che ha fatto scuola in Italia. Il protocollo nazionale è infatti ispirato al modello Basilicata e deve essere sempre da stimolo ed orgoglio per continuare senza sosta ad implementare tutte le azioni utili a far vivere condizioni dignitose di vita e di lavoro a questa manodopera fondamentale per le nostre produzioni agricole. Urgenza che oggi più che mai deve avere una corretta governance che ci deve consentire di spezzare la relazione spesso pericolosa tra bisogno e criminalità.
Numerosi i commenti dopo lo sgombero di ieri.
Per il il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale, Gianni Leggieri, “il problema del caporalato rimane e non è certo risolto. Semmai è aggravato da una difficoltà oggettiva dovuta alla dislocazione del campo di accoglienza in un luogo non idoneo e da problemi strutturali legati alla mancanza di collegamenti e di assistenza. Un gruppo di lavoratori da oggi si troverà a vivere una situazione peggiore di quella di ieri, per le carenze strutturali del campo di accoglienza di Venosa che abbiamo denunciato da tempo (peccato che non siano arrivate le dovute risposte a causa di una azione sempre più rallentata da parte di chi sarebbe chiamato ad intervenire) e a causa di una decisione imposta dall’alto, nonostante gli accordi e le intese sottoscritte in Regione e al Comune di Venosa”.
In riferimento alla gestione del centro di accoglienza di Venosa, presa di posizione del presidente della locale sezione della Croce Rossa Italiana, Sergio Labriola.
“Talune affermazioni, alquanto diffamatorie, offendono – precisa – i lavori di tanti volontari, che si prestano per garantire condizioni di vita migliori, anche se temporanei.
La struttura di Venosa, ad oggi conta la presenza di una trentina di ospiti, forse a molti, è oscuro il sistema di gestione delle strutture di accoglienza, che segue il principio dell’attivazione a step o meglio compreso a quota di presenze.
Attualmente vi sono due container, uno specifico per i servizi igienici, con 5 servizi, l’altro con 5 punti docce, ovvero un bagno ed una doccia ogni 6 persone. Lo standard messo in atto, prevede un servizio per 10 ospiti. Oggi, la struttura ha in uso 5 fornelli, che vengono garantiti come funzionanti, ovvero sostituiti in 24 ore in caso di malfunzionamento.
Nel periodo di attività, la Croce Rossa, – conclude il presidente Labriola – ha garantito anche la fornitura di alcuni viveri per coloro che, non vengono impegnati nella raccolta del pomodoro e non hanno mezzi di sostentamento.
In merito alle attrezzature, come i lettini, facciamo presente che rispettano le norme prescrittive e per garantire un maggior comfort, la struttura è stata dotata di materassini idonei”.
Cosa Prevede l’Accordo Quadro, firmato da Regione Basilicata,Cgil Cisl Uil, Coldiretti, Asp, Direzione Regionale del Ministero del Lavoro, Caritas, Croce Rossa, Cia, (Libera firmerà dopo 15 agosto)
Art. 1 – Accoglienza
- La Regione si impegna a verificare la possibilità di utilizzo di aree o immobili di proprietà pubblica da destinare all’accoglienza dei lavoratori immigrati. Le aree o gli immobili potranno essere acquisiti altresì attraverso procedure ad evidenza pubblica attivate dalle amministrazioni locali interessate interessati all’accoglienza, anche per eventuali locazioni di abitazioni private . E’ previsto infine l’utilizzo di immobili messi a disposizione dal privato sociale o trasferiti dal demanio dello stato. Previa indicazione delle risorse economiche messe a disposizione dai Ministeri firmatari del protocollo nazionale, si impegna ad allestire apposite strutture, in provincia di Potenza e di Matera, per garantire l’ospitalità dei lavoratori stagionali migranti e per il superamento e il definitivo smantellamento degli insediamenti abusivi in premessa. Le strutture saranno utilizzate nel periodo di raccolta dei prodotti ortofrutticoli.
- Le struttura di ospitalità da allestire nella provincia di Potenza potranno contenere fino a 500 persone; quella in Provincia di Matera potrà contenere fino a 100 persone.
- La realizzazione delle strutture seguirà uno specifico crono-programma elaborato dalle parti interessate nell’ambito del Tavolo di coordinamento permanente presso la Prefettura di Potenza.
- La progettazione esecutiva delle strutture è di competenza del Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata e dovrà prevedere moduli abitativi o immobili con spazi comuni (area cucina, area preghiera, area socializzazione, etc.) per garantire condizioni di vita dignitose.
- La Regione Basilicata individua i soggetti responsabili della sicurezza logistica dei luoghi, affidando i relativi compiti alla Protezione Civile e alle altre parti firmatarie del protocollo anche attraverso specifiche convenzioni.
- La Regione, in collaborazione con le parti sociali e gli altri enti del terzo settore firmatari del presente accordo, stabilisce le regole di accesso alle strutture sia con riferimento ai lavoratori sia con riferimento ai soggetti coinvolti nelle attività previste.
- La Regione Basilicata d’intesa con le Istituzioni competenti e le Associazioni di Categoria adotta le misure di incentivazione alle imprese agricole aderenti alla “Rete del lavoro agricolo di qualità” o in possesso del bollino etico o che attingano il personale da reclutare dalle liste di prenotazione istituite dalla Regione Basilicata, che offrano ospitalità ai lavoratori e che siano in possesso della documentazione che attesti la regolarità contributiva e contrattuale.
Art. 2 – Assistenza sanitaria
- La Regione Basilicata, in collaborazione con le Aziende Sanitarie Locali, si impegna ad attivare in ciascuna struttura di ospitalità un presidio medico-sanitario al fine di assicurare interventi di prevenzione e di primo soccorso. In particolare, ciascuna struttura sarà dotata di almeno un modulo abitativo adibito a questo scopo.
- I lavoratori migranti ospitati nelle strutture, iscritti al SSN o in possesso del Tesserino Sanitario temporaneo, potranno fruire delle prestazioni spettanti presso questi presidi . La ASL – Distretto S.S. competente per territorio provvederà alla assegnazione del medico di base al lavoratore immigrato.
- Le consulenze specialistiche, gli esami di diagnostica strumentale e di laboratorio e tutte le prestazioni non incluse nei servizi di primo soccorso, saranno erogate dai Servizi specialistici dei Distretti Socio-sanitari e/o dei presidi ospedalieri territorialmente competenti tramite accesso coordinato. Per i casi gravi si farà riferimento al Servizio del 118.
- La ASL competente per territorio fornirà i ricettari, lo strumentario, i farmaci e il materiale di consumo allestendo nel presidio medico-sanitario presente all’interno delle strutture un apposito armadio farmaci. Potrà fornire altresì un servizio di mediazione linguistico-culturale. La Regione Basilicata potrà altresì attiva forme di collaborazione volontaria con enti del terzo settore firmatarie del presente protocollo al fine di consentire l’integrazione delle attività del medico di continuità assistenziale con altre figure (medici specialisti, infermieri, OSS, mediatrici culturali, etc.). I volontari si rapporteranno e coordineranno con il personale selezionato dalle ASL. Ove necessario, il Dipartimento Salute della Regione Basilicata può concedere in uso gratuito una unità mobili per agevolare i servizi descritti nei precedenti paragrafi, da effettuare anche sui luoghi di lavoro.
Art. 3 – Lavoro
- Gli Enti firmatari si impegnano a promuovere le azioni indicate nell’art. 4 del protocollo sperimentale nazionale relative all’emersione delle condizioni di illegalità lavorativa mediante forme di ascolto dei lavoratori, di condivisione dei dati disponibili con le stesse Istituzioni aderenti al protocollo e di informazione dei lavoratori stessi sui loro diritti e sulle attività messe in campo dalle Istituzioni.
- Le organizzazioni sindacali e datoriali si impegnano a fornire ai lavoratori il supporto per la gestione delle pratiche connesse all’inserimento nel mercato del lavoro, nonché, d’intesa con i servizi competenti del lavoro, a rafforzare , attraverso intese e patti di responsabilità tra i soggetti coinvolti nella filiera, i flussi di comunicazione relativi all’impiego dei lavoratori agricoli stagionali, anche attraverso il potenziamento dell’utilizzo delle liste di prenotazione e il rafforzamento di precedenti intese concernenti detto strumento. A tal riguardo si prevede l’apertura di uno sportello dei centri per l’impiego nelle strutture di accoglienza, anche per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro ed agevolare le assunzioni regolari dei lavoratori.
Art. 4 – Trasporti
- Fermo restando quanto previsto dall’art. 4 co. 1 lett. a) e l) del protocollo, ovvero la conclusione di specifiche convezioni, anche per il tramite della contrattazione collettiva esercitata dalle organizzazioni firmatarie dei contratti collettivi in essere, la Regione promuove progetti, anche in raccordo con le Regioni Puglia e Calabra, finalizzati a predisporre, da parte dei comuni, delle società dei trasporti locali, delle associazioni di volontariato e di cittadinanza attiva, in collaborazione con le parti sociali firmatarie del presente accordo , servizi di trasporto gratuito per i lavoratori agricoli stagionali, previa dimostrazione del contratto di lavoro.
Art. 5 – Integrazione
- Il Tavolo di Coordinamento permanente assume ogni utile iniziativa volta ad incentivare l’integrazione degli immigrati regolari presenti , in sinergia con le altre Regioni, e favorisce la massima cooperazione per perseguire politiche di promozione e sostegno socio-abitativo, anche con l’utilizzo di nuovi strumenti legislativi/finanziari messi a disposizione dalla Regione Basilicata, attraverso le attività dell’organismo di Coordinamento regionale per le politiche dell’immigrazione di cui alla L.R.n.13/2016. Tali iniziative, con riferimento specifico, alle strutture di ospitalità per lavoratori migranti, saranno organizzate attraverso un presidio fisso utilizzando spazi dedicati ed allestiti per il perseguimento delle finalità generali o con strutture proprie dei soggetti firmatari del presente Accordo quadro.
Art. 6 – Controlli
- La Prefettura di Potenza, nell’ambito del Tavolo permanente , coordina le attività con l’apporto delle forze di polizia, predisponendo, d’intesa con la Direzione Territoriale del Lavoro, appositi piani mirati di controllo contro l’illegalità ed il lavoro sommerso, in raccordo con l’intesa in corso di definizione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al fine di evitare sovrapposizioni ed aggravi per le aziende. I controlli possono essere effettuati anche nelle ore pomeridiane.
- La Prefettura, in attuazione del Protocollo Sperimentale Nazionale in premessa, provvede alla stipula di appositi accordi per la messa in pratica delle azioni da svolgere in base alla singola realtà territoriale e in particolare, d’intesa con le associazioni datoriali, le organizzazioni sindacali e l’ordine dei consulenti del lavoro, promuove gli impegni finalizzati al rafforzamento dei flussi di comunicazione verso la Direzione territoriale del lavoro gli altri organi di vigilanza, dei dati utili al controllo quali l’indicazione dei lavoratori e dei siti dove questi prestano attività lavorativa.
- La Regione Basilicata al fine di rendere più efficaci le attività di controllo, si impegna a:
- mettere a disposizione il sistema Basil per l’incrocio dei dati necessari ad ottimizzare le verifiche predisposte dalle autorità preposte sulla congruità delle giornate retribuite e assicurate e sul rispetto dei contratti di lavoro;
- mettere a disposizione della Prefettura strumenti tecnologici avanzati utilizzabili per i controlli.
Art. 7- Strumenti innovativi in materia di rete del
lavoro agricolo di qualità
- La Regione Basilicata , per la valorizzazione e la salvaguardia dell’immagine delle imprese agroalimentari che operano nella legalità, individua le iniziative di rafforzamento della rete del lavoro agricolo di qualità e di sostegno alle imprese che vi aderiscono e promuove l’impegno di tutta la filiera nella sottoscrizione di un patto di responsabilità su salute e sicurezza sul lavoro da parte dei produttori e delle loro associazioni d’impresa, nonché delle organizzazioni sindacali . Predispone, in collaborazione con le parti sociali, anche programmi specifici di accompagnamento ed assistenza legale per sostenere i lavoratori che denuncino i propri caporali e le aziende inadempienti in materia di sicurezza e di tutela del lavoro.
- Detti strumenti potranno essere parte di un Accordo Territoriale di Sicurezza integrata per lo sviluppo di cui al DL 14 agosto 2013 n. 93 che preveda mirate e sinergiche attività di controllo nel comparto agricolo per debellare i fenomeni del sommerso, rendendo sistematica la collaborazione tra le Forze di polizia, le Istituzioni competenti nell’attività ispettiva e le realtà associative territoriali.
- Nell’ambito delle attività di cui al presente articolo la Regione si impegna a inserire nei bandi relativi ai finanziamenti pubblici la revoca di detti finanziamenti alle aziende che non rispettino le leggi in materia di sicurezza e di tutela del lavoro.
Art. 8 – Risorse finanziarie
- Il Ministeri firmatari del Protocollo nazionale si impegnano a finanziare anche con proprie risorse ordinarie gli interventi urgenti ed immediati per la realizzazione delle strutture di ospitalità, nelle province di Potenza e Matera, nella misura di almeno 2.000.000,00 di € calcolati sulla base del quadro economico degli interventi predisposto dalla Regione Basilicata
- La Regione in qualità di proprietaria delle aree su cui eventualmente saranno allestite le predetti strutture o avendone acquisito la disponibilità dall’Ente locale interessato, si impegna a finanziare con proprie risorse e per un importo massimo di € 300.000,00 a valere sulla legge regionale n.13 del 2016:
- i costi di gestione delle strutture di ospitalità per i lavoratori migranti stagiona
- i costi relativi alle attività di assistenza sanitaria nelle strutture di ospitalità;
- i costi relativi alla campagna di informazione sui diritti dei migranti in ambito lavorativo;
- la erogazione di contributi per promuovere progetti che con la partecipazione dei comuni, delle società di trasporti locali, delle associazioni di volontariato e di cittadinanza attiva, prevedano la erogazione del servizio di trasporto a favore dei lavoratori agricoli stagionali;
- l’erogazione di contributi per le aziende agricole aderenti alla Rete del lavoro agricolo di qualità o che reclutino il personale attraverso le liste di prenotazione istituite dalla Regione Basilicata, che si dotino di proprie strutture di accoglienza e forniscano servizi essenziali , gratuitamente, ai lavoratori occupati.
Art. 9 Azioni di sistema
- Le azioni di sistema previste dall’art. 4 del Protocollo Sperimentale nazionale saranno definite per i due territori individuati nella regione Basilicata attraverso gli strumenti e le risorse previsti dagli art. 3 e 5, comma 1 dello stesso Protocollo Sperimentale nazionale, favorendo frequenti scambi di esperienze e di metodologie realizzabili attraverso riunioni congiunte di cadenza almeno semestrale o a richiesta della Prefettura interessata e/o della Regione Basilicata.
Art. 10 – Gruppo di coordinamento e controllo
- Per quanto concerne le attività di coordinamento e controllo delle azioni previste dal presente accordo, si farà riferimento al tavolo permanente di coordinamenti attivato, così come disposto dall’art. 4 co. 1 del Protocollo, che riferirà periodicamente al Ministero dell’Interno al fine della verifica da parte del Gruppo di Coordinamento e di Controllo, di cui all’art.6 in fase di costituzione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Art. 11 – Durata
- L’accordo sarà valido ed efficace dalla data di sottoscrizione sino al 31 dicembre 2017, e potrà essere prorogato sulla base di apposito accordo tra le parti firmatarie e previa verifica dei risultati raggiunti .