Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha definitivamente archiviato le istanze di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), riproposte da Shell Italia E&P Spa, all’indomani dello Sbloccaitalia, per i permessi di ricerca rilasciati nel 2005 e denominati “Pignola” e “La Cerasa”.
Lo comunica il Presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi.
“Le istanze, oltre che irrituali, erano – spiega Valluzzi – palesemente tardive, in quanto ripresentate dopo oltre dieci anni dal rilascio delle concessioni avvenute a settembre del 2005 e dunque scadute. Oltre agli evidenti difetti di procedura, le richieste di Shell non consideravano la presenza di parchi e riserve naturali, l’esistenza di ineludibili vincoli di pianificazione urbanistica ed escludevano ogni considerazione della esistenza, in ambito, di falde acquifere e bacini imbriferi, di primaria importanza per le comunità”.
“E’ questa – conclude il Presidente – la vittoria del territorio, della legge e dell’unità di intenti del sistema delle autonomie locali della Basilicata. Rimaniamo in attesa di analoga conclusione anche per il permesso di ricerca “Monte Cavallo”, a confine tra la nostra regione e la Campania, rilasciato anch’esso nel 2005 ed assoggettato ad identico procedimento”.
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