Dipendente dell’Azienda Sanitaria di Potenza, in servizio come infermiere a Lauria, utilizzava i permessi concessigli per la ex legge 104 e i giorni di malattia per andare a lavorare in una struttura religiosa privata di Bologna.
A scoprirlo è stata la Guardia di Finanza di Lauria nell’ambito delle indagini sui pubblici dipendenti, svolte in collaborazione con il Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma.
La seconda attività, non autorizzata dall’Asp, che svolgeva dal 2011, ha fruttato all’infermiere 113mila euro, come confermato dagli accertamenti delle Fiamme Gialle, che hanno ricostruito minuziosamente i compensi rinvenienti dalla suddetta attività di libero professionista, per oltre 113.000,00 euro.
Le indagini hanno posto in rilievo il particolare modus operandi dell’infermiere, che ha sistematicamente cumulato i giorni di ferie previsti per legge, i permessi ex legge 104/92 e alcuni giorni di malattia, per recarsi a lavorare (in media per 5 giorni al mese) nella casa di cura privata. In particolare, dal 2011 ad oggi, è stata accertata la presentazione, al responsabile del servizio sanitario amministrativo dell’A.S.P., di ben 108 giorni di permesso ex legge 104/92 per prestare assistenza al genitore disabile e di 8 certificati di malattia, richiesti ed ottenuti al solo fine di effettuare turni di servizio non autorizzati, così come riscontrato sui registri di servizio acquisiti presso l’istituto Religioso di Bologna.
Sulla base degli elementi acquisiti, la Guardia di Finanza ha segnalato l’infermiere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro per il reato di truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, in quanto, attraverso la presentazione dei predetti permessi, ha indotto l’amministrazione a concedergli giornate libere, utilizzate per effettuare il doppio lavoro e non l’assistenza al disabile.
Contestualmente, è stata analizzata la posizione fiscale del pubblico dipendente, il quale, non avendo presentato le previste dichiarazioni ai fini delle Imposte Dirette, è risultato essere “evasore totale”. Sono stati segnalati, pertanto, alla competente Agenzia delle Entrate, redditi non dichiarati per circa Euro 220.000.