Sono preoccupati gli operatori economici e soprattutto i lavoratori dell’indotto Eni per il perdurare del blocco dell’attività estrattiva al Centro Olio. Un blocco che dura dal 31 marzo scorso quando, su disposizione della magistratura, il Noe mise sotto sequestro alcuni impianti.
Nè ha tranquillizzato la notizia che l’Eni, sulla base di alcune prescrizioni imposte dalla Procura della Repubblica ha avviato le procedure per apportare le necessarie modifiche e consentire la ripresa dell’attività che presumibilmente potrebbe avvenire entro fine agosto.
Ma il condizionale è d’abbligo. I tempo potrebbero slittare. Comprensibile la preoccupazione che si registra in Val d’Agri.
A tranquillizzare gli animi ha provato il Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, che ha partecipato all’incontro di ieri.
“Ci impegniamo per il territorio al fine di un utilizzo virtuoso di questa risorsa fossile – ha detto Pittella -. Quella presentata da Eni, é una modifica migliorativa non sostanziale dell’Aia. Per cui l’ufficio si appresta a fare gli atti in questo senso. Di per sé, questo atto non determina l’apertura del centro, ma l’Eni necessità di ulteriori autorizzazioni. L’ultima parola é data dal pronunciamento dell’Unmig (Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione generale per la sicurezza anche ambientale delle attività minerarie ed energetiche)”.
Comunque ha assicurato Pittella i tempi di questo iter sono molto brevi. La ripresa delle estrazioni dovrebbe avvenire per il prossimo settembre, ma anche ad agosto può essere possibile. In ballo c’è l’economia della valle nonché i riflessi sull’economia regionale e di riflesso su tanti comuni.
Com’è noto la riduzione delle royalties, causata dal blocco dell’attività estrattiva, ha ripercussioni anche sulle finanze regionali che attingono molto dalle risorse derivanti dal petrolio.
Nell’incontro Pittella ha affrontato anche la questione relativa al monitorannio ambientale, che sta molto a cuore agli abitanti della valle, almeno quanto quella occupazionale.
“Dobbiamo recuperare credibilità nel rapporto con i cittadini. Tra le prime iniziative messe in campo, – ha affermato Pittella – stiamo spingendo perché il ministro Gian Luca Galletti sigli, su nostra richiesta, un accordo di controllo ambientale con Ispra. Contestualmente l’Arpa Lucana ha anche siglato di recente un’intesa con Asso Arpa. Abbiamo pensato di accendere un mutuo di dieci milioni di euro – ha continuato Pittella – per l’acquisto di attrezzature per Arpab e per potenziare la macchina dei controlli ambientali con progetti ed utilizzo di professionalità impegniamo 24 milioni di euro”.
Per Pittella la ripresa della produzione riapre il tema del rapporto con l’utilizzo virtuoso di risorsa del sottosuolo che ha una sua sostenibilità oltre la quale non si può andare. “Soprattutto – ha precisato – riapre il tema delle ricadute occupazionali e di miglioramento della qualità della vita che é si mantenimento degli attuali livelli occupazionali, ma anche di un rilancio più complessivo della consapevolezza, della conoscenza, dei saperi, pilastri necessari per vincere le nuove sfide che animano la nostra attività programmatica, da affrontare senza luoghi comuni e senza spot strumentali”.
Continueremo l’attività di socializzazione di criticità e scelte necessarie per il bene della nostra regione, non prescindendo mai dalla collaborazione istituzionale con i sindaci, con le parti sociali e con le parti datoriali, rafforzando – ha concluso Pittella – il dialogo con le associazioni ambientaliste e recuperando un prossimo appuntamento con il tavolo della trasparenza”.