Intervenendo alla Plenaria del Parlamento Europeo, il presidente de Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici, Gianni Pittella, ha commentato il risultato del referendum in Inghgilterra, della decisione degli inglesi di uscire, individuando le nuone strategie che bisognerà attivare come Comunità Europea.
“Il dato è chiaro: il Brexit ha vinto e dobbiamo accettare quel voto. Ma, nel rispetto della maggioranza, il mio primo pensiero – ha detto Pittella – va a quei britannici che giovedì scorso hanno avuto il coraggio di scegliere l’Europa. Nessun referendum può spezzare il filo che lega il Regno Unito a questo continente. Per storia e per vocazione, il Regno Unito resta parte dell’ Europa che non è un trattato ma innanzitutto un ideale. E finchè il Regno Unito non sarà uscito dall’Unione, questa istituzione è e resterà la casa di tutti i britannici.
La storia giudicherà i colpevoli di questo disastro. Innanzitutto i leader conservatori e i venditori di fumo che hanno detto bugie ai cittadini britannici. La prova è sotto gli occhi di tutti. Avevano promesso agli elettori l’uscita dall’Unione Europea ma in realtà – ha denunciato Gianni Pittella – lasciano un campo di macerie. Una crisi costituzionale con la Scozia, il caos politico e istituzionale nel resto del Paese”.
“Ora dopo aver distrutto il proprio Paese, vorrebbero distruggere l’Unione Europea e paralizzare la vita di queste istituzioni”.
Per Gianni Pittella “l’Unione Europea non puó diventare ostaggio dei giochi di corrente dei conservatori. Le autorità inglesi devono notificare quanto prima la volontà di recesso del Regno Unito. Il risultato inglese non è soltanto il frutto della roulette russa di Cameron. E’ il frutto di spinte profonde: globalizzazione; strapotere della finanza; un continente spaccato, in cui la maggioranza dei nostri concittadini si sente abbandonata e frustrata. E l’odio e la disperazione rischiano di travolgere tutto”.
“O l’Europa dá risposte a queste questioni oppure prima o poi verrà travolta.
Prima domanda è domanda di giustizia. Si è parlato troppo di banche e di finanza negli ultimi anni. Giustizia sociale. Tripla A sociale, revisione ambiziosa della posting of workers, pilastro sociale. O si agisce su questa strada oppure lasceremo il campo ad una guerra fra poveri”
“Giustizia vuol dire – ha aggiunto Pittella – anche rimettere mano al patto di stabilità. Bene la flessibilità di bilancio ma bisogna andare oltre e rivedere il Patto di stabilità per favorire gli investimenti pubblici e privati. Per aiutare gli investimenti abbiamo bisogno anche di un piano di investimenti più ambizioso”.
“E io oggi dico con chiarezza che il nostro gruppo si opporrà con tutte le nostre forze alla traduzione nel diritto dell’Unione del Fiscal Compact che va invece superato”.
“Giustizia Fiscale. Lotta senza tregua ai paradisi fiscali, contro la frode e l’evasione fiscale. Mettere in pratica le raccomandazioni delle Commissioni TAXE”.
“E poi c’è il grande tema della democrazia. Contro l’idea di una espropriazione democratica bisogna ridare potere ai cittadini. Ogni cittadino conta. Alle prossime elezioni europee i cittadini europei devono sapere che col loro voto eleggeranno anche il presidente della Commissione”.
“Per fare tutto questo – ha aggiunto Pittella – possiamo anche fare una convenzione, sapendo che la convenzione è un mezzo non un fine. Certa destra vorrebbe una convenzione per indebolire l’Unione Europea e rimpatriare poteri agli Stati. Noi no. Noi vogliamo una convenzione per avere un Ministro delle finanze della zona euro, per avere una capacità fiscale e per costruire una “Unione sempre più stretta”.
“Finito il tempo dei ricatti, contro gli estremisti e gli sfascisti, saremo intransigenti perché io sono convinto che la maggioranza degli europei crede ancora nell’ Europa e la vuole cambiare proprio perché le vuole bene. Non dobbiamo avere paura di essere europei.
Milioni di europei ci hanno affidato il compito di costruire l’ Europa non di sfasciarla. Dobbiamo essere all’altezza di questo momento. Non possiamo tradire – ha concluso Pittella – chi crede nell’ Europa”.