S’inserisce nei percorsi di Educazione Civica promossi dal We Love Potenza il seminario su “Educare alla lealità”, al quale ha partecipato, fra gli altri, il Procuratore della Repubblica di Potenza, Luigi Gay.
In apertura dei lavori, il Presidente del Movimento Civico, Enzo Fierro, ha sottolineato come il degrado della nostra società è soprattutto dovuto ad un impoverimento culturale e al venir meno sempre più di quella funzione di cittadinanza che ognuno di noi dovrebbe esercitare .Ha inoltre illustrato le finalità del percorso civico e l’importanza di sollecitare i cittadini ad informarsi e a formarsi su tematiche di interesse comune.
Il Procuratore Generale della Repubblica di Potenza, dott. Luigi Gay nel suo breve saluto, ha parlato di “legalità da riempire di contenuti perchè non basta presentare progetti di legge; la legalità deve essere un obiettivo della nostra civiltà” mentre sul tema del contrasto patrimoniale ha citato Falcone, il quale sosteneva che solo colpendo i patrimoni si indebolisce la criminalità.
Corposa ed esaustiva la relazione della dott.ssa Elisabetta Pugliese (Direzione Nazionale Antimafia), che ha esordito con una premessa sull’eclissi di valori morali e civili che vanno ad oscurare inevitabilmente il valore della legalità. Non basta la Giornata della legalità (23 maggio) a scuotere tali valori, ma – ha detto – è necessaria una presa di coscienza valoriale costante, “dignità, libertà, solidarietà e sicurezza vanno protetti tutti i giorni”.
La storia sulla criminalità organizzata è stato il filo conduttore per introdurre il secondo tema del seminario, il contrasto ai beni patrimoniali. A riguardo, la dott.ssa Pugliese ha citato Falcone che sosteneva “seguire i soldi per scovare i mafiosi”, affinchè il contrasto patrimoniale possa indebolire la criminalità.
In momenti di forte crisi economica la mafia ha terreno fertile- ha detto la Pugliese- perchè loro hanno i capitali per “poter aiutare” chi è in difficoltà, pertanto, diventa difficile superare le resistenze culturali volte a riconoscere il fenomeno come mafioso, laddove lo Stato è assente. Inoltre, la mafia degli affari avendo molti capitali a disposizione diversifica gli investimenti in attività legali ed attività illecite, al punto che il criminale mafioso si trasforma in imprenditore criminale.
Interessante la testimonianza del dott. Pino Annunziata, socio fondatore della Coop. Sociale Onda Libera, che ha parlato della loro “avventura” definita dal progetto Icaro un “successo virtuale”, perchè molti falliscono dopo il primo anno, per vari motivi primo fra tutti perchè la legalità ha costi altissimi, i costi di gestione aumentano e quindi si è meno competitivi rispetto a quella che si muove illegalmente.
La proiezione del video dell’inaugurazione del Lido Onda Libera avvenuta lo scorso anno, ha consentito di toccare con mano la difficoltà di rigenerare un luogo appartenuto alla mafia, ma che è comunque un sacrificio possibile, perchè la legalità è un bene comune.
L’avv. Maria Bamundo, del Direttivo di We Love Pz, ha infine invitato l’uditorio a leggere la Relazione annuale redatta nel febbraio 2016 dal Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, nella quale è contenuta la panoramica nazionale sulla criminalità organizzata ma anche quella territoriale. Roberti – è stato ricordato – nella sua relazione ha indicato quali devono essere i comportamenti basilari da adottare per sostenere i processi di legalità e partecipazione.