Sono trascorsi dieci anni da quando, nel giugno 2006, nasceva il presidio Caritas Diocesana di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo nel quartiere Bucaletto a Potenza.
Oggi, giugno 2016, la Caritas Diocesana festeggia questo importante traguardo con “Bucaletto 10 & lode”, una giornata di eventi dedicati a tutta la comunità cittadina.
Il programma delle attività è stato presentato questa mattina, lunedì 13 giugno, presso il presidio Caritas di Bucaletto, alla presenza di S.E. Mons. Salvatore Ligorio, Vescovo di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, Marina Buoncristiano, responsabile Centro Caritas “A casa di Leo”, Giorgia Russo, responsabile progettazione Caritas e Dino De Angelis dell’associazione “Il sole a mezzanotte”, rivolta al benessere delle famiglie.
Una conferenza per fare il punto della situazione del quartiere Bucaletto in dieci anni di capillare attività della Caritas, letture e spettacoli coinvolgeranno i partecipanti dal pomeriggio alla tarda serata di mercoledì 15 giugno, per un incontro che vede come unica finalità la partecipazione della comunità alla vita del quartiere, muovendosi tra i suoi spazi, e progettare insieme interventi di ulteriore miglioramento.
Durante la conferenza saranno comunicati anche i dati relativi agli investimenti della Caritas per Bucaletto, con l’unico fine di testimoniare i numeri di una rete di persone che è presente, esiste e costituisce una comunità unita.
«Gli eventi organizzati per i dieci anni di Caritas a Bucaletto – spiega Marina Buoncristiano, responsabile Centro Caritas “A casa di Leo” – non saranno un momento autocelebrativo, ma la narrazione del Centro in questi anni e una promozione per l’intero territorio».
Partecipazione e collaborazione tra associazioni e istituzioni nell’intervento del Vescovo di Potenza S.E. Mons. Salvatore Ligorio:
«Dopo un percorso è bene sempre fermarsi per fare una verifica, per vedere il tratto di strada compiuto e comunicare quello che è stato vissuto, comunicare la vita di persone, rigenerate nella loro dignità. Dobbiamo essere profondamente profetici, non inseguire il bisogno ma prevenire, attraverso l’integrazione con le istituzioni. Bisogna sensibilizzare la comunità intera, non può essere un quartiere chiuso a se stesso. Ogni comunità deve saper guardare a tutto il territorio».