“Lo scioglimento della direzione cittadina di ieri, ancora una volta senza la possibilità di prendere una decisione, dimostra che oramai la medesima sta diventando un “non luogo” dove non si riesce più a discutere e stabilire nulla”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa firmato da Giuseppe Biscaglia – Angela Blasi – Mariangela Brindisi – Marianna Bulfaro – Antonio Coviello – Tiziana Carpelli – Francesca De Luca – Roberta De Salvo – Pietro Fedeli – Stefania Ferramosca – Lorenzo Larocca – Franco Latronico – Luca Lorenzo – Domenico Maroscia – Adele Meneghini – Roberto Petrullo – Carlo Rutigliano – Stefania Scavone – Nadia Tancredi – Roberto Zito – Simona Bonito – Mery Caprara –Giovanna D’Amato – Patrizia Delle Noci – Roberto Logiudice – Sebastiano Papa – Tiziana Montenegro – Antonio Potenza – Diego Sileo, componenti della direzione cittadina del Pd di Potenza.
“Dopo mesi permane – scrivono nel documento- la mancanza di chiarezza sulla linea politica che permette ad alcuni consiglieri comunali di votare in modo autonomo e differente da quello della maggioranza dei colleghi di partito e del centrosinistra.
La città di Potenza e la Regione vivono un periodo difficile (dissesto, petrolio, sanità..) e tali problemi meriterebbero di essere affrontati e approfonditi negli organismi di partito mentre con i continui rinvii della direzione cittadina e la mancata convocazione dell’assemblea regionale si dà l’impressione di volerli mettere sotto il tappeto.
E’ evidente la difficolta del Segretario. Enzo Sarli, indicato dai renziani e votato responsabilmente da tutti, a condurre e indirizzare i lavori fino al punto di non essere in grado neanche di svolgere gli adempimenti formali come l’elezione del Presidente.
Il perdurare di questo stato di difficolta – sostengono i firmatari del documento – è imbarazzante, e ci spiace constatare come un segretario scelto per aprire alla società sia rimasto imbrigliato nelle maglie dei giochi di capi e capetti. Come membri della direzione cittadina non possiamo che prendere le distanze da questo modo di procedere e denunciare lo stato di immobilismo a cui la frastagliata galassia renziana lucana sta condannando gli organismi di partito a tutti i livelli.
Noi – concludono i firmati del documento – crediamo ancora in un Pd come luogo di decisione collettiva e nella funzione vitale degli organismi collegiali. Serve una svolta e se il segretario non riuscirà rapidamente a farsi carico di questo onere con una nuova direzione, dovrà trarre le conseguenze del caso e allora, la indizione di un nuovo congresso aperto a tutti, diventerebbe la strada obbligata”.