A seguito di una chiamata pervenuta al “113” da parte della ragazza, che lamentava di essere molestata dall’uomo, già da lei denunciato nelle settimane scorse sempre per condotte persecutorie consumate in suo danno (ingiurie, diffamazioni, chiamate moleste, anche su utenze di parenti, aggressioni fisiche ai danni anche del suo nuovo fidanzato o di amici cui la stessa si accompagnava casualmente), una pattuglia della Polizia raggiungeva sul posto la richiedente, potendo constatare come il soggetto le stava impedendo di potersi liberamente allontanare a bordo della sua autovettura, avendo volutamente impegnato lo spazio per le manovre di uscita con la propria auto. La donna si mostrava in forte stato di agitazione, avendo già in precedenza subito analoghe condotte, da parte di chi, sostanzialmente, non accettava la fine della loro relazione, e per tale ragione non perdeva occasione per denigrarla ed ingiuriarla, sia direttamente che attraverso i social forum, ovvero per seguirla in strada e nei luoghi da lei abitualmente frequentati. Un atteggiamento che l’aveva costretta negli ultimi tempi a cambiare le proprie abitudini di vita, provocandone un continuo stato di ansia e paura.
Nell’ultimo episodio è stato necessario richiedere l’intervento di personale medico, che aveva modo in effetti di riscontrare in capo alla ragazza uno stato d’ansia derivante dall’aggressione poco prima subita.
Accompagnato in Questura, nei confronti dell’uomo e della sua autovettura veniva eseguita una perquisizione, che consentiva di rinvenire all’interno dell’abitacolo un paio di forbici con lama di circa 10 cm ed una bottiglia di plastica da mezzo litro con all’interno un liquido giallastro – verosimilmente urina.
Ha assunto rilievo quest’ultimo rinvenimento, in particolare, posto che l’attività già avviata dalla Squadra Mobile a seguito della denuncia rea dalla ragazza aveva consentito di accertare, fra le altre cose (anche grazie alla raccolta di alcune testimonianze), come la sera del 09 Aprile scorso, lo stesso soggetto, in occasione di uno dei tanti episodi consumati ai danni della medesima e del suo nuovo compagno, li aveva entrambi inseguiti all’esterno di un locale di Oppido Lucano, con l’intenzione di versargli addosso il contenuto di una bottiglia, non riuscendoci tuttavia grazie anche all’intervento di un amico della coppia, addosso del quale finiva parte del contenuto della bottiglia stessa (la cui natura non era stato possibile accertare).
Sulla scorta degli elementi già raccolti ed emersi nel corso della precedente attività investigativa, ed essendo stato colto nella flagranza di consumare l’ennesima condotta persecutoria, l’uomo è strato pertanto arrestato e successivamente sottoposto, su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica, agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Acerenza.
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