Si è tenuto a Potenza, questo pomeriggio nella sala “Grippo” del Palazzo di Giustizia, il convegno “Unioni civili – Stepchild adoptions – Contratti di convivenza. Tutela dei Diritti e Ruolo dell’Avvocato”, organizzato da Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) sezione di Potenza, Ordine degli Avvocati di Potenza, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica.
L’evento ha visto la partecipazione della senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà, prima firmataria della legge che disciplina le coppie di fatto e le unioni civili, di Roberto Speranza, deputato già capogruppo Pd alla Camera, Lanfranco Vetrone, presidente del Tribunale di Potenza, Luca Lorenzo, presidente Aiga Potenza, Giampaolo Brienza, presidente Ordine degli Avvocati Potenza, Cosimo Latronico, deputato gruppo Conservatori e Riformisti, Gian Ettore Gassani, presidente nazionale AMI (Avvocati Matrimonialisti Italiani), Giuseppe Spadaro, presidente Tribunale Minorenni di Bologna, Anna Maria Casale, psicologa, psicoterapeuta Università SSNL Molise.
Nel corso del convegno, sono stati affrontati il tema delle unioni civili e delle coppie di fatto secondo la legge recentemente approvata, casi di errata interpretazione della stessa, nonché temi correlati alla legge e riguardanti i diritti e la cura dei bambini.
La legge “Cirinnà” non è stata esente da critiche e attacchi a livello nazionale. A riguardo, la senatrice ha dichiarato:
«Abbiamo messo nel conto che una legge così importante, attesa dal Paese da oltre 30 anni, avrebbe avuto e continuerà ad avere degli oppositori. Dopo 30 anni noi riconosciamo alle coppie di persone dello stesso sesso l’essere famiglia e avere la stessa dignità dei coniugi, davanti alla nostra società. Penso che nessun italiano vorrà tornare indietro. Se raccoglieranno le firme, si faccia il referendum che finirà, come è già finito per il divorzio e per l’interruzione volontaria di gravidanza, con una conferma di buone leggi inclusive e piene di dignità».
In merito all’altrettanto dibattuta questione del cosiddetto “utero in affitto”, così si è espressa la senatrice:
«Mi rifiuto di usare una parola così insultante per le donne. La gestazione per altri in Italia è vietata, resta vietata e perseguita dalla legge 40: Pertsanto, nessuno introdurrà questa tecnica di procreazione assistita che, appunto, in Italia non è consentita ma è consentita all’estero. Credo che noi abbiamo un grade problema culturale e anche un grande problema sanitario. L’Italia è un paese a bassissima natalità, e nessuno vuole affrontare veramente il problema della sterilità, fermo restando che parlare di gestazione per altri nella legge sulle unioni civili che non tocca in alcun modo le tecniche di procreazione e la legge 40, è solo un modo per dissimulare la contrarietà al riconoscimento delle coppie omosessuali».
Chiara anche la sua posizione in materia di stepchild adoptions:
«Si chiama adozione coparentale, esiste in Italia già dal lontano 1983, quando la legge sulle adozioni già lo consentiva all’interno di coppie di coniugi. Il punto è che è stata fatta tanta disinformazione anche attraverso l’uso di un nome straniero che non ha fatto capire ai cittadini italiani di cosa si trattava. Noi avevano fatto un accordo in commissione Giustizia con Movimento 5 Stelle che ha deciso, il giorno prima della votazione degli emendamenti, di tradire un patto. Ma il tradimento non è stato fatto né a Monica Cirrinà né al Pd. Sono state tradite migliaia di famiglie arcobaleno che aspettavano il riconoscimento dei loro bambini. Se ne renderanno conto e sapranno come comportarsi».
La senatrice Cirinnà si è inoltre espressa a favore del “Si” per il referendum costituzionale che si terrà ad ottobre.
Sui temi del convegno si è soffermato Roberto Speranza, ex capo gruppo del Pd alla Camera, il quale, ricordando Marco Pannella, morto oggi, ha fatto riferimento alla posizione assunta dal leader radicale sulle questioni delle quali si discute oggi.
«È un giorno molto particolare. Ricordiamo Pannella con assoluta amicizia affetto, stima, per questa battaglia che ha condotto per un intera vita. È un po’ un caso ma è un caso che ci fa sorridere in questo momento di dolore perché l’approvazione del testo “Cirinna” è un passo avanti che sicuramente era in linea con le battaglie fatte da Pannella. Alle critiche – ha proseguito Speranza – rispondo sempre con assoluto rispetto perché su questi temi bisogna solo dialogare e rispettare le posizioni di tutti. Penso che la società però sia molto più avanti della politica. Penso che la politica sia arrivata all’approvazione delle unioni civili già con enorme ritardo, penso che questo sia solo il primo passo di un cammino per l’estensione dei diritti che non finisce certo oggi».
Sulle stepchild adoption il deputato Pd auspica una legge in breve tempo:
«Noi oggi avevamo condizioni parlamentari che hanno reso prioritaria l’approvazione di questo testo, le unioni civili che colmano un vuoto perché l’Italia era l’unico paese europeo a non avere ancora un testo, per cui siamo di fronte a un passaggio in avanti molto importante. Purtroppo nel passaggio parlamentare sono venute meno le stepchild adoptions, bisognerà lavorare per completare questo percorso».
Il presidente del Tribunale di Potenza Lanfranco Vetrone si è invece espresso sull’eventualità che alcuni sindaci si oppongano alla celebrazioni di unioni civili:
«La legge non parla di un’obiezione di coscienza e quindi io credo che se qualche pubblico ufficiale, perché tali sono i sindaci, si dovesse rifiutare di fare quello che è previsto in una normativa di legge, penso che le conseguenze potrebbero esserci anche dal punto di vista del penale, perché si tratta di atti dovuti, non rimessi alla volontà dei singoli. Bisognerà comunque attendere l’emanazione delle norme attuative e verificare se, con l’adeguamento dell’ordinamento alla nuova normatica, facoltà consentita al Governo, sarà prevista anche la possibilità della cosiddetta obiezione di coscienza. Al m omento, l’attuale normativa non consente che un pubblico ufficiale si possa rifiutare».