È stato presentato questa mattina, lunedì 9 maggio, presso la sala “Inguscio” della Regione Basilicata a Potenza, il disegno di legge regionale “Usi civici e loro gestione”, volto a migliorare e snellire le procedure di gestione, riordino e valorizzazione delle proprietà silvo – pastorali o agricole della regione. Una volta approvato, il DDL sostituirà la Lr. 57/2000 relativa agli usi civici ritenuta inefficace.
La conferenza tecnica, alla presenza del presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, ha visto la partecipazione dell’assessore alle Politiche agricole e forestali Luca Braia, del dirigente generale del medesimo dipartimento Giovanni Oliva, del dirigente Mario Cerverizzo, di Nicola Sabina, in rappresentanza dell’Anci e di Piergiorgio Quarto, in rappresentanza delle associazioni agricole, nonché di rappresentanti del gruppo di lavoro Consulta della proprietà collettiva, Unitel, Copagri, Coldiretti, Cia, Confagricoltura. Presenti inoltre numerosi ordini professionali di Potenza e Matera: Architetti, Ingegneri, Avvocati, Agronomi e Forestali, Geometri, Periti Agrari, Agrotecnici, periti demaniali e docenti universitari.
Notevoli i punti di forza e le innovazioni della nuova proposta di legge, per un ambito di gestione territoriale che interessa oltre 110 mila ettari, più di 100 comuni e oltre 10 mila aziende:
- creazione di una banca dati regionale informatizzata con sistema webgis e disponibile anche on line;
- potenziamento delle attività formative anche in collaborazione con soggetti terzi;
- regolamentazione degli incarichi tramite regolamento dedicato;
- come valore univoco di riferimento, sia per le stime che per le autorizzazioni in sanatoria, sarà considerata la determinazione della destinazione a pascolo;
- riduzione di tempi e procedure per accertamenti e verifiche (ridotti da 18 a 6 mesi per la richiesta, da parte del Comune, del perito per lavori di sistemazione e chiusura operazioni demaniali; ridotti da 12 a 6 mesi, per i Comuni, i tempi per accettare la nomina del perito comunicato dall’ufficio regionale e impegnarsi a ad adempiere ai doveri);
- concorso dell’amministrazione regionale alla spesa per le istruttorie e per le operazioni demaniali, con contributo del 50% a fondo perduto per ogni perito o istruttore incaricato e, secondo motivata richiesta, anticipo della restante parte delle spese peritali da parte della Regione, che le recupererà dal ricavato delle operazioni demaniali (dotazione iniziale per il triennio 2016/2018 pari a 800 mila euro, con proposito di aumento);
- introduzione del reddito dominicale riferito alla qualità pascolo nella classe più elevata quale criterio univoco per determinare il canone di affrancazione dei livelli;
- obbligo, per i Comuni, di adozione dei regolamenti entro 12 mesi dall’entrata in vigore;
- istituzione di una consulta di esperti designati dalle organizzazioni agricole, dall’Anci, dagli ordini e collegi professionali per una modalità di lavoro collaborativa.
«Siamo difronte a una vera e propria rivoluzione – ha dichiarato l’assessore Braia – dopo 16 anni di una legge che non ha prodotto gli effetti sperati. Su 131 comuni potenzialmente interessati, solo 24 avevano fatto le convenzioni e solo 8 avevano presentato le perizie. Era necessario costruire un nuovo quadro normativo che potesse introdurre elementi come la semplificazione, la possibilità di accedere in maniera più facile ai tecnici che devono fare le perizie e farlo in tempi chiaramente adeguati. Soprattutto introdurre un elemento caratterizzante della nuova legge che è meno discrezionalità più oggettività, quindi il parametro pascolo come unico parametro di riferimento per le valutazioni rende tutto possibile e anche facilmente realizzabile in termini di stima. Anche l’investimento economico che la Regione decide di fare è un investimento economico che ci ritornerà tantissimo perché molti proprietari lucani potranno, finalmente in tempi brevi, venire in possesso delle loro proprietà. Questo lavoro – ha aggiunto l’assessore – è frutto di una concertazione importantissima, un anno di lavoro, che ha visto protagonisti tutti gli ordini professionali, tutte le rappresentanze di categoria, gli agricoltori ma anche l’Anci, che sono gli attori che poi operano sul territorio, quindi questo è un disegno di legge partecipato, condiviso, che spero, proprio per questi criteri, abbia un iter e un’approvazione molto rapida».
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