L’Azienda Sanitaria di Potenza attraverso l’ambulatorio di cyberbullismo del Consultorio Familiare operante sul territorio di Potenza ha organizzato per venerdì 13 maggio 2016 alle ore 16.00 presso la sala convegni del Museo Provinciale la manifestazione conclusiva del progetto “Cyberbullismo e solidarietà: le parole sono pietre” realizzato con gli alunni dell’Istituto Comprensivo D.Savio di Potenza ed in collaborazione con l’Associazione “Il cielo nella stanza”. Gli elaborati realizzati durante il percorso saranno presentati ai genitori, agli insegnanti e a tutti gli altri studenti.
Nel progetto, cominciato il 16 febbraio 2016, sono state attuate attività di gruppo in cui è stata utilizzata una metodologia che ha integrato l’educazione socio-affettiva, il brainstorming e il “dispositivo gruppo”. Sono stati realizzati laboratori di narrativa, fumetto e cortometraggio al fine di sviluppare le abilità sociali e l’intelligenza emotiva degli adolescenti. Al termine dei lavori gli alunni coinvolti hanno partecipato alla discussione plenaria in cui sono stati presentati gli elaborati prodotti da ciascun gruppo. Nel progetto sono stati coinvolti gli alunni di tre classi di prima media scelte dalla scuola. Gli adolescenti hanno lavorato con le psicologhe Simona Basentini, Vita Buongermino, Federica Cosenza, Teresa Sabia, Chiara Sassano e Olga Stigliano dell’Associazione “ilcielonellastanza”, con i fumettisti Gianfranco Giardina e Giulio Giordano, lo scrittore Gianluca Caporaso e il regista Gabriele Masi. Tutti i professionisti hanno messo a disposizione la loro professionalità coadiuvati dallo psichiatra Andrea Barra, l’assistente sociale Carmela Cozza e la psicologa Marilena Pappadà dell’Ambulatorio Cyberbullismo dell’ASP, coordinati dalla responsabile del Consultorio familiare ASP, dott.ssa Liliana Romano.
Le statistiche riportano che 4 minori su 10 sono stati testimoni di atti di bullismo online verso coetanei a causa dell’aspetto fisico (67%), dell’orientamento sessuale (56%), dell’essere stranieri (42%). Il 72% dei giovanissimi percepisce il cyberbullismo come il fenomeno sociale più pericoloso del nostro tempo (dati Save the Children, febbraio 2013). Dalle osservazioni effettuate sul fenomeno emerge che la scuola è il luogo di elezione dei comportamenti di bullismo e cyberbullismo sia per il numero elevato di “attori” sia per la fascia di età cui essi appartengono. Pertanto è proprio nella scuola, prima agenzia educativa del territorio, che diventa importante coinvolgere alunni, insegnanti e famiglie per incrementare la conoscenza del fenomeno, per promuovere abilità sociali degli alunni, per creare un clima generale di consapevolezza dei meccanismi alla base del fenomeno, in modo da promuovere comportamenti improntati alla collaborazione e alla solidarietà con l’obiettivo di rendere la scuola nel suo complesso un ambiente sicuro e sereno.