“Non possiamo accettare che il Presidente del Consiglio Renzi, dopo il silenzio imbarazzato sulla vicenda petrolio della Val d’Agri e del Sauro, al pari di quello del Presidente Pittella, a Matera si lasci andare ai microfoni della Rai ad un giudizio, che è facilmente inconfutabile, secondo il quale la nostra regione in cambio del fondamentale apporto energetico per il Paese, dell’apporto fiscale delle compagnie petrolifere, dell’alto prezzo pagato dalle nostre comunità in termini di salute ed ambiente, è stato “risarcito”.
Lo sostiene Pietro Sanchirico, coordinatore Italia Unica Basilicata.
“In questo modo il Premier non solo conferma la volontà di accentrare ogni potere in ordine all’estrazione e alla ricerca di idrocarburi, in cambio del più classico piatto di lenticchie, senza tenere conto del diritto degli enti istituzionali e delle popolazioni locali di decidere il proprio destino – continua Sanchirico – ma compie un’operazione precisa che è quella di illudere i lucani che le risorse finanziarie del Patto per la Basilicata sono nuove. Niente di più falso: si tratta delle stesse risorse di precedenti programmi e in gran parte le stesse che sarebbero dovuto arrivare dal 2011 se si fosse data attuazione al Memorandum sul petrolio e se quindi gli ultimi Governi che si sono succeduti avessero tenuto fede agli impegni sottoscritti con la Regione e i Comuni. Con le cifre “ballerine” sull’ammontare esatto del fondo del Patto, al punto che persino consiglieri ed esponenti del Pd hanno dato “i numeri”, vale a dire senza rendersi conto di quante sono realmente le risorse e da dove derivano, quando arriveranno realmente e come si potranno spendere, come del resto avviene per il Masterplan Sud che registra una riduzione di investimenti del Fondo di Sviluppo e Coesione, non è possibile tracciare alcuna prospettiva di futuro”, conclude il coordinatore Italia Unica Basilicata.