E’ stata la giornata di Gianluca Gemelli. Colui il quale sembra essere il coordinatore della “cricca” sorta intorno all’affare petrolio stamane è stato interrogato dai magistati di Potenza, titolari dell’inchiesta sul petrolio.
Il compagno dell’ex ministro Guidi, lo ricordiamo, è coinvolto sia per quanto riguarda il filone Tempa Rossa sia per quello siciliano, relativamente all’ampliamento del porto di Augusta.
Gemelli, accusato di corruzione e traffico d’influenze, avrebbe fatto da tramite tra il ministro Guidi, dimessosi proprio in seguito ad alcuni elementi emersi dall’indagine della Squadra Mobile di Potenza, ed imprenditori interessati alla realizzazione del Centro Olio di Tempa Rossa, in agro di Corleto Perticara.
Inchiesta non affatto conclusa. Dall’interrogatorio di Gemelli si potranno avere altri elementi per avere un quadro pià preciso sui rapporti intercorsi anche con altri dirigenti di confindustria (Ivan Lo Bello) e con lo stesso Capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che è stato già sentito dai magistrati potentini.
La Commissione Parlamentare sul ciclo dei rifiuti
E mentre l’inchiesta petrolio va avanti, stamane si è conclusa la visita in Basilicata della Commissione Parlamentare sul ciclo dei rifiuti che ieri l’altro si è recata al Centro Olio di Viggiano e ieri a Tecno Parco, dove venivano trasportati i reflui derivanti dall’attività estrattiva in Val d’Agri.
Ne riportiamo il resoconto i altra parte del giornale-
Attività che è ferma dal 31 marzo scorso, da quando il Noe mise sotto sequestro (confermato dal riesame) due vasche del centro e il pozzo di reiniezione di Costa Molina 2. Secondo l’Eni l’impossibilità di utilizzare questi impianti non consente di continuare l’attività. L’Ente ha avviato pertanto le procedure per la messa in cassa integrazione i dipendenti, con riflessi negativi anche per l’indotto. Complessivamente i lavoratori interessati sarebbero oltre tremila.