Erano ai domiciliari dallo scorso 31 marzo per le accuse di illecito smaltimento di rifiuti, avendo catalogato quelli provenienti dall’attività estrattiva con codici volutamente falsi, consentendo all’Eni di risparmiare parecchie decine di milioni di euro.
I cinque dipendenti dell’Eni erano stati ascoltati dal Gip del Tribunale di Potenza il 5 aprile scorso. Oggi il riesame ha respinto i ricorsi presentati dai legali di cinque dipendenti del Centro Oli dell’Eni di Viggiano (che resteranno quindi agli arresti domiciliari), rigettando tutte le istanze contro le misure cautelari emesse dal gip.
I cinque dipendenti, lo ricordiamo, sono: la responsabile dell’Unità di Sicurezza, Salute e Ambiente del Distretto Meridionale Eni, Roberta Angelini (nella foto di copertina all’uscita del Tribunale dopo l’interrogatorio dello scorso 5 aprile); Vincenzo Lisandrelli, Nicola Allegro, Luca Bagatti ed Antonio Cirelli.