Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso del legale di Rosaria Vicino, ex sindaco di Corleto Perticara, di remissione in libertà per la propria assistita.
Vicino rimane pertanto ai domiciliari, misura interdittiva disposta dal Gip del Tribunale di Potenza, ritenendola responsabile di peculato, traffico d’influenze e voto di scambio. Sarebbe intervenuta sulla Total, che sta realizzando in località Tempa Rossa il centro olio, e su alcune imprese interessate alla costruzione, per far assumere persone da lei segnalate.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Potenza, per raggiungere questo scopo, avrebbe anche minacciato di non rilasciare i permessi richiesti per realizzare l’opera.
In seguito al coinvolgimento nell’inchiesta, Rosaria Vicino si è dimessa da consigliere comunale.
Il Tribunale del riesame ha respinto anche la richiesta dei legali dell’Enel di dissequestrare le due vasche del Centro olio di Viggiano e il pozzo di reinezione di Costa Molino 2.
Perdurando il sequestro, l’attività del centro è bloccata dal 31 marzo scorso. L’Eni ha annunciato che provvederà allo spegnimento dell’intero impianto.
Sul fronte delle indagini, ci sono novità per quanto riguarda il filone siciliano. Coinvolto è anche il vice presidente educational di Confindustria, Ivan Lo Bello. E’ indagato per associazione per delinquere.
Secondo l’accusa avrebbe cercato di assicurarsi il controllo di un pontile nel porto di Augusta, che interessava molto alla “cricca” composta da Gianluca Gemelli, Nicola Colicchi, Paolo Quinto e lo stesso Lo Bello, il quale ha chiesto di essere sentito quanto prima dai magistrati di Potenza per chiarire la propria posizione.