Gennaio: no, febbraio: no, marzo nemmeno. E’ Aprile il mese che mi rievoca il più bel ricordo legato alla neve, oserei definirlo un sogno, che ho deciso di rivivere e far rivivere, sottoforma di racconto. Lo scrissi a suo tempo, e l’ho ricorretto solo oggi… Potenza, 10 Aprile 1991, un giorno come tanti. Era appena iniziata la Primavera e le settimane precedenti, tra piovaschi e sciroccate, ci avevano regalato delle giornate fantastiche, calde e profumate di fiori, dopo un inverno decisamente rigido.
Ricordo che già a fine Marzo si poteva uscire da scuola in maniche di camicia per evitare di sudare, e non solo per via gli zaini pesanti. Quella sera piovosa, umida e fresca (appena 9°C) le trasmissioni e i bollettini meteo annunciavano un deciso peggioramento per le regioni centro meridionali con piogge a carattere temporalesco, anche di forte intensità; il classico “colpo di coda” dell’inverno.
La neve, parola quasi tabù per il mese di Aprile anche a Potenza, era destinata ad altezze superiori ai 1400-1600 metri. Il giorno 13 era prevista la tanto attesa visita pastorale del Pontefice Giovanni Paolo II, un evento storico per l’intera regione e per il quale la città si stava preparando da settimane con addobbi di ogni genere come mai avevo visto prima. …
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Fonte: MeteoLive.it