“Il premier Renzi afferma che le indagini della magistratura potentina hanno la cadenza delle Olimpiadi e che non si è mai arrivati a sentenza. Un paese civile è un paese che va a sentenza. Il dato che il meccanismo procedurale della richiesta di custodie cautelari venga avanzato adesso, proprio alla vigilia del referendum del 17 aprile, infiamma gli animi e fa gridare ad una sorta di bomba a orologeria”.
Lo sostiene in un comunicato stampa Marinica Cimadomo, Responsabile del Dipartimento Giustizia FdI-AN Basilicata.
“Quella che Renzi definisce magistratura anti-TAV, anti-ILVA e anti-trivelle, quindi retriva ed arretrata perché contraria ad ogni cultura industriale è, al contrario, un sistema attento ad una serie di logiche imprescindibili ed irrinunciabili, poste in essere in uno alla tutela della salute del popolo lucano. Ma è evidente che per Renzi questa non sia una priorità” afferma la Cimadomo che aggiunge: “Prenda atto che le sue logiche ‘illogiche’ devono fare i conti con un principio da sempre auspicato: indagini esemplari che vedono il loro giusto epilogo nello scardinamento di “lobby” e “sistemi”.
“Altro che indagini destabilizzanti! – sentenzia la Responsabile del Dipartimento Giustizia FdI-AN Basilicata – Le indagini iniziate dalla magistratura potentina non possono e non devono essere considerate “pericolose”, bensì come segnali, molto significativi, che il meccanismo giudiziario è perfettamente funzionante”.
“Impazza, intanto, la tanto cara e famosa dicotomia potere esecutivo/potere giudiziario. Semplicistico, nell’attuale contesto storico-politico, discettare di conflitto tra i due poteri. Siamo proprio curiosi di vedere come sarà risolta l’annosa querelle. Era forse questo il motivo per il quale Renzi, munito di lungimiranza, nonché di sfera di cristallo, ben pensava alla riorganizzazione giudiziaria ed alla soppressione della Corte d’Appello di Potenza? Un dato è certo: Renzi dovrà prendere atto che il presidio giudiziario potentino non disdegna il lavoro e che la malsana idea della sua soppressione e/o smembramento alla fin fine più di qualche dubbio insinua. Accantonerà, quindi, l’idea della riforma della magistratura con tutte le barriere preclusive e punitive ad essa connesse? Prenderà atto che il presidio potentino è una macchina perfettamente funzionante? O ‘extrema ratio’, pur di non consentire lo stanamento di sistemi distorti, si dichiarerà disposto a metter mano al diritto costituzionalmente garantito alla salute?”, conclude Marinica Cimadomo.